La storia del Biscione raccontata da un albero: tornare alle origini per salvare il “futuro perduto” dello shopping center

Tra i vari alberi accesi durante le festività natalizie per ravvivare una Conegliano svuotata dalla pandemia, uno in particolare fa propria l’idea di decoro urbano come motore di rinascita della città: è quello ideato da Ricrearti per il Biscione nell’ambito del progetto “Ricreiamo Conegliano”.

L’albero, collocato al primo piano del complesso, sulla balconata che da sul piazzale dedicato ai fratelli Zoppas, è decorato con lo spirito creativo tipico di Debora Basei, che ha concepito il progetto: alcune grandi sfere trasparenti racchiudono fotografie che ripercorrono passato e presente del luogo e dell’intera città, e disegni che guardano al futuro ancora da realizzare, quello potenziale del mondo dell’infanzia.

Grazie alla disponibilità dell’amministrazione condominiale del Biscione e all’aiuto prezioso dei ragazzi della Piccola Comunità e degli Alpini di Conegliano, è stato possibile realizzare un’opera che alla base ha quell’idea tipicamente dadaista che nulla è perduto, ma anzi ha una storia che può essere ancora scritta.

Un discorso già messo in pratica nei tanti progetti di riuso creativo di Debora Basei, ma che è altrettanto valido per un’area urbana le cui promesse delle origini si sono perdute negli anni, soffocate dai ben noti episodi di degrado che hanno visto come teatro il centro polifunzionale.

Lo Shopping Center, poi noto come “Biscione” a causa della forma dei condomini che ne delineano il perimetro a nord, era stato infatti concepito agli inizi degli anni Novanta come il primo tassello della Conegliano del domani, o almeno quella che si immaginava allora: un’area ad elevata percorribilità e funzionalità commerciale per unire la parte storica a quella moderna della città.

Sul progetto la firma dell’architetto Toni Follina, che aveva pensato un moderno complesso sviluppato su più livelli e capace di essere un vero e proprio spazio pubblico e sociale. Poi le cose non sono andate come si sperava, e soprattutto nell’ultimo decennio il degrado sembra aver preso il sopravvento, rendendo difficile la vita alle attività presenti e allontanando di conseguenza gli investimenti per l’apertura di nuove.

Non sono mancate proposte e tentativi di rilancio, e verso la fine del 2019 l’amministrazione Chies prometteva prospettive nuove, tra cui l’arrivo di nuove realtà per creare un presidio di energie positive nell’area.

Effettivamente, e nonostante la pandemia, nel corso del 2020 nuove aperture e nuovi progetti hanno visto il Biscione protagonista, e tra questi l’ultimo in ordine di tempo è proprio quello di Ricrearti di abbellire gli spazi vuoti per combattere un degrado che si alimenta di vuoto e inattività.

L’albero finisce in tal senso per essere una sorta di chiave di lettura: attraverso le foto scattate proprio da Toni Follina, è possibile tornare idealmente alle origini del centro, mentre veniva ideato e costruito, e lì riscoprirne le potenzialità mai veramente espresse, dando magari il via al riscatto di quel “futuro perduto” che la città immaginava per se stessa qualche decennio fa.

(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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