Ladri a casa della figlia dell’assessore. Longo: “Casa sottosopra, non lo auguro a nessuno”. La solidarietà dei cittadini e della politica locale

È ancora emergenza sicurezza a Conegliano: non smette di tenere banco il tema più caldo del dibattito cittadino, e questa volta si tratta di un furto a casa della figlia dell’assessore comunale Primo Longo, fatto che ripropone la questione della criminalità ai danni delle abitazioni dei cittadini.

È stato proprio il componente la giunta Chies con delega allo sport a denunciare la vicenda sui propri social, attraverso un post su Facebook pubblicato nel pomeriggio e rimosso in tarda serata, quando ormai il passaparola era di dominio pubblico.

“Doveva essere un felice ritorno dalle ferie per mia figlia e la sua famiglia – ha esordito Longo -, invece è stata una disperazione”. Stando alla ricostruzione dell’assessore, la figlia dell’assessore ha “trovato la casa tutta sottosopra”.

Immediata la segnalazione alle Forze dell’Ordine: “Ho chiamato il dottor Zonno (Vincenzo, dirigente del Commissariato di Pubblica sicurezza ndr) che con celerità ha fatto arrivare una pattuglia della polizia e anche la scientifica” per le verifiche del caso. Il furto nella propria abitazione rappresenta sempre una grave violazione degli affetti più intimi: “Mia figlia è nella disperazione” ha scritto Longo nel post, “non tanto per quel poco di cui sono riusciti ad impossessarsi, bensì per il caos che hanno provocato” ha aggiunto a margine.

“Sono dispiaciuto per quello che ha subìto mia figlia e non lo auguro a nessuno – ha concluso Longo – Ringrazio di nuovo il dottor Zonno e le forze dell’ordine per l’efficienza e la velocità con cui sono intervenuti”.

La notizia si è sparsa subito nei social e il post è stato molto letto e condiviso: tanti coneglianesi hanno manifestato il proprio dispiacere ed espresso vicinanza a Longo e alla figlia.

Immediata anche la solidarietà di alcuni esponenti della politica locale, come i consiglieri comunali di Libertà Civica e Popolare Piero Garbellotto (ex candidato sindaco) e Stefano Dugone, l’ex sindaco Floriano Zambon e il neosindaco di Cessalto Emanuele Crosato.

La vicenda che tocca direttamente un rappresentante dell’amministrazione comunale arriva a breve distanza temporale dai fatti di cronaca che hanno interessato Conegliano: mercoledì la tensione tra un gruppo di giovani e i Carabinieri nella centrale via Verdi (qui l’articolo), conclusasi con l’arresto di un 23enne accusato di resistenza e lesioni e l’appello dell’Associazione Corte delle Rose (qui l’articolo), oltre che varie reazioni dei gruppi politici di opposizione e maggioranza in Consiglio comunale (qui l’articolo); giovedì, la zuffa tra due persone all’ingresso del parcheggio dei Frati cappuccini (qui l’articolo).

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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