Proseguono i controlli su tutto il territorio provinciale da parte dei Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Treviso, con la collaborazione dell’Arma territoriale, volti a verificare la regolare occupazione dei lavoratori e il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
L’attività ispettiva ha riguardato svariati settori tra i quali i pubblici esercizi e l’edilizia, interessando diverse aziende, individuate anche a seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’Arma territoriale.
Sono stati identificati complessivamente 5 lavoratori impiegati “in nero”, tra i quali una cittadina extracomunitaria irregolare sul territorio nazionale. Nello specifico, nel corso di un controllo effettuato in un centro massaggi gestito da cittadini cinesi, situato nel territorio comunale di Conegliano, l’attività è stata sospesa in quanto oltre a constatare la totale mancanza del Documento di Valutazione dei Rischi, è stata individuata una ragazza cinese clandestina sul territorio italiano, intenta a svolgere attività lavorativa “in nero”.
Analogamente è stata sospesa l’attività di due esercizi pubblici a Montebelluna e Castelfranco Veneto. Nel primo caso le ragazze impiegate “in nero”, in totale carenza previdenziale ed assicurativa, erano addirittura due, mentre nel secondo locale si è riscontrata la presenza di una ragazza intenta a svolgere la mansione di barista sempre “in nero”. Infine, in un esercizio pubblico di Volpago del Montello è stato sorpreso un lavoratore “in nero” impiegato con la mansione di aiuto cuoco: anche in questo caso si è proceduto con la sospensione dell’attività imprenditoriale.
I molteplici controlli, effettuati anche ad Asolo, San Zenone degli Ezzelini, San Fior, Susegana, Loria, Vittorio Veneto e Treviso, volti al rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno permesso di riscontrare la presenza di numerose violazioni e di individuare complessivamente 13 aziende inadempienti. Tra le sanzioni contestate, l’omessa nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, l’omessa sorveglianza sanitaria nei confronti dei lavoratori e la mancata formazione degli stessi.
Nel complesso, i controlli effettuati hanno permesso di riscontrare numerose violazioni, a seguito alle quali sono state irrogate sanzioni per circa 180 mila euro.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Carabinieri)
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