“Le differenze non tolgono autorevolezza ai prodotti”: no al Consorzio unico, sì a una collaborazione tra Denominazioni. Ieri il vertice alla presenza di Zaia

Nessuna fusione dei tre Consorzi Doc, Docg e Asolo, ma stop a malumori o diatribe interne: è stato questo il tenore dell’incontro tenutosi ieri, giovedì 10 novembre, al campus dell’Istituto Cerletti di Conegliano, alla presenza del presidente della Regione Veneto Luca Zaia e dell’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner.

Presenti i tre presidenti Stefano Zanette (Consorzio Prosecco Doc), Elvira Bortolomiol (Consorzio Docg) e Ugo Zamperoni (Consorzio Asolo), oltre ai consigli generali delle tre denominazioni.

Archiviata l’ipotesi trapelata su una possibile fusione dei tre Consorzi, l’incontro si è concentrato sulla necessità di una collaborazione tra le tre realtà e sulle modalità più idonee per valorizzare e narrare al consumatore le peculiarità delle Denominazioni.

A tal proposito, durante la riunione i tre presidenti hanno illustrato a turno le prospettive giudicate necessarie per il futuro.

Per Zanette “l’importanza della comunicazione” e la garanzia dell’efficacia della tutela sono stati gli aspetti preminenti, mirati verso l’obiettivo di “garantire l’esatta percezione delle dominazioni”, alla luce del fatto che “quello amministrato è un valore collettivo immenso da lasciare in eredità alle prossime generazioni”: “Bisogna chiamare le cose correttamente e fare una buona comunicazione” ha sottolineato.

Secondo Elvira Bortolomiol “è importante capire come le denominazioni devono coordinarsi per il futuro” e, al contempo, è necessario che i Consorzi condividano le problematiche incontrate, come ad esempio quella della flavescenza dorata o la questione dei cambiamenti climatici: “Vogliamo l’avvio di una stagione nuova, più serena. Riteniamo il dialogo assolutamente necessario” ha affermato.

Ugo Zamperoni, invece, ha citato il caso del Prosek come punto di partenza per evidenziare la necessità di stemperare eventuali tensioni, per poter affrontare così questioni di grande portata: “Non sono accettabili contrapposizioni interne. Abbiamo la fortuna di avere tre identità territoriali ed è una fortuna da difendere” ha dichiarato in sala.

In sintesi, l’incontro è giunto alla conclusione che non è necessario creare un Consorzio unico, bensì affrontare collettivamente alcune tematiche comuni, in maniera tale da difendere le peculiarità delle tre singole identità.

Sul tema si è pronunciato anche Luca Zaia: il presidente del Veneto ha dichiarato “che le voci circolate su un progetto di fusione sono assolutamente da smentire perché la fusione è una via impraticabile“. Oltre a ciò ha chiarito che l’incontro di ieri aveva l’obiettivo di “condividere le progettualità e le posizioni per verificare possibili ambiti di collaborazione”.

“La Doc e la Docg hanno la loro identità ed è giusto che siano mantenute distinte – ha ribadito Zaia -. Ciò non toglie che si possano fare dei progetti di economia di scala, come ad esempio proporsi all’estero e nelle grandi manifestazioni senza andare in ordine sparso, ma con un progetto comune, che rafforza ulteriormente la proposta di questa regione produttiva e del brand Prosecco. Ma questo devono sempre deciderlo i produttori”.

Concetti ribaditi anche in sala, dove Zaia ha lanciato una raccomandazione ai tre Consorzi, affinché non ci siano tensioni interne, che potrebbero rendere più complesso l’assumere in futuro un atteggiamento comune di fronte a eventuali “difficoltà nei mercati”.

“Voi rappresentate una comunità – sono le parole indirizzate da Zaia ai tre presidenti – e non bisogna considerare che quello che abbiamo sia tutto dovuto”.

La condivisione e un “dibattito sano” sono gli ingredienti secondo Zaia necessari, specialmente nel periodo attuale dove nuovi fondi comunitari potrebbero essere colti a beneficio dell’intero comparto.

Dalla platea sono emerse alcune proposte: un evento annuale che riunisca i tre Consorzi e una specifica comunicazione concepita da un’apposita commissione nominata (e composta da consiglieri delle tre Denominazioni), una maggiore collaborazione tra i diversi componenti della filiera, la “scrittura di una storia unica” che caratterizzi le diverse Denominazioni, una riflessione riguardante la collocazione efficace dei prodotti delle varie denominazioni sul mercato.

“Create un manifesto, un logo del Prosecco e poi decidete chi deve fare cosa”, è stata la risposta di Zaia il quale ha chiarito che è necessario fare fronte comune davanti a problematiche di ampia portata e promuovere una collaborazione interna, poi tutto il resto rientra nella sfera di questioni che i produttori possono concordare tra loro.

L’incontro si è concluso alla luce del concetto che le Denominazioni presentano delle “differenze che non tolgono autorevolezza ai vari prodotti” e, per tal motivo, è necessaria la collaborazione e la capacità di narrare una storia comune che tenga conto delle diversità.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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