Dopo quasi un anno d’abitudine in pochi oggi dimenticano di indossare la mascherina prima di uscire di casa: la concezione di ciò che si potrebbe definire un “accessorio indispensabile” si è evoluta e ha dato spazio alla creatività e alla personalizzazione.
A volte ci si dimentica che la mascherina non rappresenta soltanto una formalità e che andrebbe pensata invece come presidio, quindi regolarmente lavata o perlomeno sostituita.
Quello che spesso viene ignorato è che avviare un’attività di questo tipo può seguire diverse strade, ma il percorso per ottenere certificazioni accreditate da enti affidabili garantiscano ai prodotti di essere scelti in settori esposti al virus, come quello medico, è piuttosto lungo e impegnativo.
C’è una storica azienda coneglianese che per garantire nella produzione un’alta percentuale di filtrazione in rapporto ad altri parametri scientifici ha messo in campo tutte le proprie conoscenze nel settore tessile e ha brevettato un sistema che utilizza le proprietà dell’argento per inibire eventuali tracce del virus.
La Mandarin Knitting Technology, che ha sede proprio nella città del Cima con sedi produttive dislocate sul territorio, è un’azienda specializzata nella commercializzazione di macchine tessili ad alta tecnologia, che ha saputo tradurre la preparazione del proprio personale in una sperimentazione innovativa che ha dato vita al brand Masknit.
La storia di questi ultimi mesi, raccontataci dal titolare Sante De Peccol, è un esempio di come alcune aziende trevigiane hanno reagito all’arrivo della pandemia e sono riuscite a raggiungere un risultato più che soddisfacente, come una certificazione valida in tutta Europa grazie anche al coinvolgimento dell’istituto Spallanzani di Roma che ha fornito un ceppo di Covid per effettuare i test sul dispositivo.
“Abbiamo ideato, grazie al nostro team di ricerca e sviluppo, una mascherina che sia utile non per il momento ma per sempre – afferma l’imprenditore – Esistono dei reparti dove la mascherina andrebbe portata a prescindere e finora nessuno ci aveva fatto caso“.
I ricercatori della Mandarin hanno proposto un tessuto di poliammide in 68 bave, con la particolarità di una completa ionizzazione all’argento: “Una mascherina è comunque in grado di bloccare il virus, che però si deposita nei tessuti e si moltiplica. Con l’argento, che è un inibitore, e con la tecnologia antivirale la mascherina si auto-igienizza e anche dopo vari lavaggi mantiene le sue proprietà“.
Le mascherine della Masknit sono dotate di un filtro che è consigliabile sostituire ogni sette giorni: con questo sistema, il presidio medico, con varianti di tipologia e di colore, garantirebbe secondo il certificatore accreditato una protezione degna di essere utilizzata in ambito medico, oltre che in situazione di esposizione al contagio.
L’azienda coneglianese dichiara di dialogare già con distributori esteri e di avere grandi progetti per il futuro: a parte quest’esperienza nella produzione di presidi medici, la sperimentazione di novità in campo tessile interessano la moda e l’ambiente domestico.
(Fonte: Simone Masetto © Qdpnews.it).
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