Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, le celebrazioni per il 77° anniversario nei Comuni dell’Alta Marca. “La guerra in Europa è di nuovo una realtà”

In tutta l’Alta Marca Trevigiana e non solo questa mattina, lunedì 25 aprile, si sono tenute le celebrazioni per il 77° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Nella cerimonia a Treviso il sindaco Mario Conte ha detto: “Oggi celebriamo la Liberazione d’Italia dal nazifascismo ma anche una Resistenza comune e voluta, perché la maglia della libertà ha un solo colore e oggi, come allora, la vogliamo indossare tutti. C’è un grande insegnamento che gli eroi della Resistenza ci hanno trasmesso ed è quello di portare avanti idee, progetti e principi con passione. Una passione che non scade mai nel fanatismo ma rimane solida e accorata. A quegli uomini e a quelle donne ci dobbiamo ispirare nella nostra quotidianità: abbiamo la possibilità di esprimere, dibattere e condividere tutti quei valori che abbiamo ereditato e fanno parte di noi. Abbiamo il dovere di portarli avanti con la medesima forza: oggi, ricordando i Caduti, ma anche negli ultimi 60 giorni dai racconti dei notiziari e di chi è stato accolto anche nella nostra comunità, abbiamo riscoperto la necessità di difenderli. Viva Treviso, viva il Veneto, viva l’Italia!”.

Treviso

A Pieve di Soligo le autorità e le principali associazioni della città si sono ritrovate alle 9 al monumento ai Caduti dove, a partire dalle ore 9.15, ci sono stati l’Alzabandiera e l’Onore ai Caduti, seguiti dall’intervento del sindaco Stefano Soldan e dalla deposizione della corona di alloro.

Pieve di Soligo

Alle 10 è stata celebrata la santa messa nel Duomo di Pieve di Soligo, e al termine della cerimonia il primo cittadino ha reso omaggio ai Cippi della Resistenza.

Tradizionale cerimonia anche in piazza del Popolo a Vittorio Veneto, a cui ha presenziato il sindaco Antonio Miatto, affiancato dal viceprefetto vicario di Treviso Antonello Roccoberton: “Ancora una volta, oggi, abbiamo uno Stato contrapposto ad un altro che sta ripercorrendo gli stessi orrori tipici di ogni altra guerra – ha detto Miatto -. Penso che ogni singola vita stroncata, specialmente giovane o infante, debba farci tornare ai nostri passi e concordemente far capire che qualunque vittoria si tramuterà in sconfitta certa per il completo isolamento conseguente in molti decenni a seguire”.

Vittorio Veneto

Per quasi due anni di pandemia abbiamo commemorato le vittime della guerra partigiana e oggi, quando con maggior libertà potevamo ricordare al meglio le vittime, ci ritroviamo esterrefatti a commentare una nuova guerra che ci tocca da vicino e ci rende dubbiosi di una pace che sembrava ormai una certezza consolidata. – ha concluso il primo cittadino vittoriese – Il destino non esiste, è solo quel domani che siamo stati capaci di costruire oggi e per questo non dobbiamo mai distrarci dall’impegno quotidiano di ricerca del buono e del giusto, che sono pietre angolari sulle quali dobbiamo confidare per un futuro desiderabile per ciascuno di noi e per le nostre famiglie”.

Pederobba

Anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha ricordato l’anniversario della Liberazione: “Settantasette anni fa, con la Liberazione, per il nostro Paese si concludeva il secondo Conflitto mondiale. La certezza di aver imparato dalla storia il valore della libertà diede ai nostri genitori la volontà di ricostruire la nuova società rifiutando la guerra e con la volontà che quella conclusa nel 1945 sarebbe stata l’ultima a sconvolgere l’Europa”.

Conegliano

“Oggi, – continua – invece, stiamo purtroppo assistendo, in Ucraina, ancora a una nuova guerra. Un’aggressione internazionale che, al di là degli intenti geopolitici, ha prodotto nuove e numerose vittime tra civili e bambini, decine di migliaia di profughi, distruzione di intere città e paesi. Una scia di sangue che, con forza, chiediamo sia al più presto interrotta”.

Farra di Soligo

“Il 25 aprile per noi è anche la festa del Patrono delle Genti Venete, San Marco, il cui leone alato è ancora simbolo universale sulla nostra bandiera. – prosegue il presidente della Regione – L’unica bandiera al mondo su cui figura la parola ‘Pace’. È la sintesi di un’antica tradizione di libertà, solidarietà, altruismo e cosmopolitismo da sempre propria della nostra gente”.

Codognè

“Per questo, la data della Liberazione rappresenta doppiamente una ricorrenza di identità storica, nel rispetto della libertà di tutti e delle regole, nel rifiuto di ogni violenza e prevaricazione, nei valori della civile convivenza, nell’assunzione autonoma delle proprie responsabilità come contributo alla vita e alla crescita collettiva” precisa.

Possagno

“ll nostro Veneto 77 anni fa faceva i conti con il dramma della guerra e il prezzo che richiede la libertà. Nel clima di odio più profondo che il nostro Paese ha conosciuto c’è stato, infatti, chi non ha perso i sentimenti di umanità” prosegue.

Susegana

“Quegli stessi sentimenti che, in altra situazione, oggi condividiamo accogliendo nella nostra regione oltre 14 mila persone in fuga dalla violenza della crisi ucraina e che hanno sostenuto migliaia di cittadini, operatori e volontari nel corso della grave pandemia da cui stiamo faticosamente uscendo” conclude Zaia.

Vazzola

Anche altri Comuni della Marca hanno organizzato cerimonie per la festa della Liberazione.

Refrontolo

A Conegliano, alle spalle delle istituzioni durante la commemorazione in piazza IV Novembre, sono comparse alcune bandiere della Pace.

Gaiarine

Gaiarine ha commemorato la Liberazione nella chiesa di San Tiziano in Francenigo dove oggi alle 9.30 si è svolta la Santa Messa. La cerimonia è proseguita con la deposizione della corona d’alloro al Monumento ai Caduti e il discorso del sindaco Diego Zanchetta.

Dopo aver ringraziato i presenti per la partecipazione, ha ricordato come “il 25 aprile 1945 sia la data di inizio della ritirata dei soldati tedeschi e di quelli fascisti della Repubblica di Salò dalle città di Torino e Milano. È importante per tutti noi, come sottolineato, fare memoria di quanto accadde negli anni della seconda Guerra mondiale e un dovere non solo ringraziare quanti si adoperarono per la salvezza dell’Italia e la conquista della libertà ma difendere la pace, crearla e ricercarla. È necessario amare la vita, ripudiare la guerra, aiutare il prossimo e difendere la libertà. Questo il lascito degli eroi che, il 25 aprile, riscattarono un’Italia stanca e ferita”.

Santa Lucia di Piave

“Non commettiamo l’errore di dare per scontato che la pace sia per sempre, la pace va coltivata giorno per giorno, il ritrovarci qui difronte al nostro monumento deve portarci tutti a riflettere su cosa può fare ognuno di noi nel suo piccolo per evitare che si formino nuovi conflitti. L’augurio che faccio oggi in questo 25 Aprile anche se è difficile immaginarlo con la guerra alle porte è che il genere umano riesca un giorno a vivere senza uccidere i suoi simili, senza distruggere e appropriarsi delle cose altrui con la forza” è stato il commento del sindaco di Caerano di San Marco Gianni Precoma.

Caerano di San Marco

Anche Treviso ha celebrato la giornata di oggi, queste le parole del sindaco Mario Conte: “Oggi celebriamo la Liberazione d’Italia dal nazifascismo ma anche una resistenza comune e voluta, perché la maglia della libertà ha un solo colore e oggi, come allora, la vogliamo indossare tutti. C’è un grande insegnamento che gli eroi della resistenza ci hanno trasmesso ed è quello di portare avanti idee, progetti e principi con passione. Una passione che non scade mai nel fanatismo ma rimane solida e accorata. A quegli uomini e a quelle donne ci dobbiamo ispirare nella nostra quotidianità: abbiamo la possibilità di esprimere, dibattere e condividere tutti quei valori che abbiamo ereditato e fanno parte di noi. Abbiamo il dovere di portarli avanti con la medesima forza: oggi, ricordando i caduti, ma anche negli ultimi 60 giorni dai racconti dei notiziari e di chi è stato accolto anche nella nostra comunità, abbiamo riscoperto la necessità di difenderli. Viva Treviso, viva il Veneto, viva l’Italia!”.

Treviso

Il sindaco e l’amministrazione di Nervesa della Battaglia ringraziano le autorità intervenute, le associazioni e la cittadinanza presente alla celebrazione con un ringraziamento particolare alla banda musicale cittadina di Nervesa per l’accompagnamento delle cerimonie e l’esecuzione degli inni.

Nervesa

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata – per gentile concessione delle amministrazioni comunali).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati