Lo Stato non ha ancora versato al Comune di Conegliano quei circa 7 milioni di euro derivanti da una ripartizione errata del Fondo di Solidarietà nel 2015 e nel 2018. Ma Conegliano è soltanto una di quelle 44 amministrazioni che si sono mosse insieme per riscuotere quanto gli spetta a seguito di una ripartizione considerata illegittima avvenuta nel 2015 del Fondo di Solidarietà – utilizzato per bilanciare le risorse pubbliche tra i Comuni più ricchi e quelli più poveri – sotto la guida dell’associazione Comuni della Marca Trevigiana, con la difesa del legale Luca Antonini.
Nonostante nel 2017 il Tar Del Lazio avesse in sostanza dato ragione ai Comuni, considerando illegittimi i criteri di ripartizione attuati dal potere centrale che avevano così leso, secondo il giudice amministrativo, l’autonomia finanziaria delle realtà comunali – sancita dall’articolo 119 della Costituzione – lo Stato non avrebbe ancora iniziato a ripagare, anche soltanto in parte, il debito contratto.
Nel caso di Conegliano si tratta di circa 3 milioni e 800 mila euro solo per il 2015, cifra quasi replicata per il Fondo di Solidarietà del 2018: la città del Cima, quindi, attenderebbe dalle casse dello Stato più o meno 7 milioni di euro, soldi sicuramente utili per l’avvio di nuove opere pubbliche.
Tuttavia, la situazione appare molto intricata e l’esito di questa vicenda non arriverà tanto presto. Già il sindaco Fabio Chies aveva rivelato come non fosse stato chiarito in quante rate sarebbero stati corrisposti quei milioni attesi, mentre gli uffici comunali fanno sapere come, oltre al Tar del Lazio, anche il Consiglio di Stato avesse di fatto dato ragione lo scorso aprile 2018 al Comune di Conegliano.
Una sentenza che sarebbe stata notificata ai ministeri competenti e alla presidenza del Consiglio dei Ministri, i quali avrebbero sostanzialmente comunicato la decisione di affidarsi all’avvocatura legale dello Stato, senza però pronunciarsi oltre sulla questione dei pagamenti.
La notifica della sentenza, comunque, ha scadenza pari a 120 giorni, scadenza che arriverà verso fine marzo, in seguito alla quale, se non saranno giunte novità sulle modalità di pagamento, il Comune è già deciso a inviare un giudizio di ottemperanza per riscuotere il proprio credito, cioè di dare esecuzione alla sentenza nel processo amministrativo.
Nel caso questo provvedimento vada a vuoto, il Consiglio di Stato nominerà un commissario chiamato a decidere tempi e modalità di rimborso del Comune di Conegliano.
Ci vorranno alcuni mesi, fanno sapere gli uffici comunali, o comunque non sarà così vicino l’esito della faccenda che vede replicarsi anche per quanto riguarda il Fondo di solidarietà 2018: in quel caso, la vicenda è ancora alle fasi iniziali, con un giudizio pendente di fronte al Tar del Lazio.
Nel frattempo, l’amministrazione coneglianese è in attesa di capire quando e come potrà riappropriarsi di quei circa 7 milioni di euro che le spettano.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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