Loberto e Sperandio (Conegliano In Cima) incontrano il commissario Roccoberton: “Nonostante le polemiche, possiamo candidarci alle elezioni”

Hanno voluto chiarire la propria posizione e, di riflesso, quella dell’associazione che rappresentano Patrizia Loberto e Stefano Sperandio, rispettivamente presidente e vicepresidente di Conegliano In Cima, alla luce degli attacchi ricevuti sui social.

Nello specifico, Sperandio era stato attaccato per aver presenziato a una riunione indetta da Piero Garbellotto, candidato sindaco di Lega, Fratelli d’Italia e lista civica, in vista delle prossime elezioni: a scatenare la polemica era stata una foto, poi pubblicata sulla pagina Facebook a sostegno di Garbellotto, che ritraeva il numero due di Conegliano In Cima attorno a un tavolo di discussione.

In seguito, sui social, si era scatenata la discussione sul fatto se ci fosse incompatibilità o meno tra il ruolo ricoperto in associazione e la possibile candidatura all’interno di una lista: alcuni profili avevano contestato la partecipazione a quella riunione, accusando presidente e vicepresidente di Conegliano In Cima di tenere una condotta incompatibile con i loro ruoli.

La risposta è giunta stamane, dopo un incontro tra il commissario straordinario Antonello Roccoberton, il segretario comunale Giampietro Cescon, Loberto e Sperandio.
“Abbiamo spiegato cosa facciamo come Conegliano In Cima – ha dichiarato Patrizia Loberto – Diciamo che abbiamo ben spiegato la differenza tra presidente e persona fisica”.
“Il segretario, infatti, ha sottolineato che io e Stefano Sperandio, come persone fisiche, siamo tutelati dalla Costituzione italiana: possiamo dire, fare e sostenere chi si vuole – ha proseguito – Detto questo, abbiamo portato all’attenzione il nostro statuto, dove si ribadisce il fatto che possiamo metterci in lista, senza doverci dimettere dal ruolo”.
“Se saremo eletti – ha specificato – in quel caso decideremo cosa fare”.

Sulla sua possibile partecipazione all’interno di una delle liste “in gioco” alla prossima partita elettorale, Loberto ha preferito ancora mantenere un certo riserbo. “Per ora sto ancora decidendo cosa fare ‘da grande’ – ha dichiarato – per quanto riguarda il mettermi in lista non ho tanto tempo, ma lo prendo tutto: sto attendendo per capire come fare le cose fatte bene“.

Anche Sperandio, al centro delle ultime polemiche, ha voluto esprimersi: “Siamo stati convocati da Roccoberton e dal segretario a seguito delle polemiche e di alcune segnalazioni che avevano ricevuto. Volevano capire direttamente dalle nostre voci quale fosse la situazione”.

Abbiamo spiegato che Conegliano In Cima è un’associazione partecipata del Comune, apolitica e apartitica: non è schierata con nessun candidato – ha proseguito – Poi quello che il singolo fa, a livello costituzionale, è tutto legittimo: loro hanno confermato questa cosa e hanno spiegato che l’importante è che Conegliano In Cima, essendo una partecipata, non venga messa in difficoltà sulle scelte politiche: ho spiegato che non troverà una dichiarazione ufficiale da parte dell’associazione a favore o contro di un candidato”.

“Poi, ovvio che a titolo personale, come previsto dalla legge, uno fa quello che trova più opportuno – ha continuato Sperandio – Io sono stato al centro degli attacchi a cui non ho ribattuto, primo perché non so chi siano queste persone, a parte una, e poi mi fa specie subire delle critiche manovrate, sapendo che ci sono presidenti e vicepresidenti di associazioni già presenti ai tavoli di lavoro e nelle liste di tutti gli schieramenti“.

“Mi viene un po’ da ridere quando attaccano solo me – ha specificato – Il nostro statuto non prevede le dimissioni per una nostra candidatura e neppure nel caso di una nostra elezione: starà alla nostra sensibilità decidere se dimetterci o congelare le nostre posizioni. Personalmente resto dove sono e se eletto deciderò se dimettermi o meno: ho dato la mia disponibilità alla Lega, la prossima settimana verranno fatte le liste dalle segreterie e vedremo se sarò candidato. Non cerco un posto al sole”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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