Dino Marcon era noto per il suo interesse nel ricomporre i fili del territorio con il Brasile, terra di emigrazione degli antenati di molti veneti.
Residente a Conegliano, se n’è andato all’età di 74 anni. Libero professionista e agente di commercio per conto dell’impresa Impa a Crevada (nel Comune di San Pietro di Feletto), si era diplomato all’istituto “Dante Alighieri” di Vittorio Veneto.
Persona molto conosciuta tra Conegliano e Refrontolo, contava svariate amicizie e conoscenze.
Ancora oggi viene ricordato come il “regista” del gemellaggio tra Refrontolo e Ibiraçu, Comune brasiliano nello stato di Espírito Santo, avvenuto nell’agosto 2007, durante l’amministrazione di Mariagrazia Morgan, così come ha raccontato uno dei suoi amici, Gianni Sossai.
“Lo conobbi a fine anni Novanta – ha raccontato – Nel 2005 fece parte come consigliere della mia associaziona ‘Due cuori per la vita’, appena istituita, che vedeva tra i suoi obiettivi quello di ricongiungere i fili interrotti della grande emigrazione di fine Ottocento in Brasile”.
“Fin da subito si è reso disponibile a trovare i contatti nello stato di Espírito Santo, dove erano concentrate tante famiglie venete, emigrate in passato, in particolare le famiglie Sossai – ha proseguito – Dino, perché questo si realizzasse, si è dato molto da fare con contatti, mail e visite organizzate in loco, vista la sua conoscenza della lingua portoghese”.
In particolare nel 2007 venne organizzata una delegazione di 40 persone, comprendente l’allora sindaco di Refrontolo Morgan e il vicesindaco Mauro Canal (oggi primo cittadino del paese), assieme ad altri amministratori e soci di associazioni che, guidati proprio da Dino Marcon e Antonio Luis Piccoli, si recarono a Ibiraçu, per visitare i luoghi dell’emigrazione, le imprese e realtà caratteristiche di quel territorio.
Successivamente, nel 2010 una cinquantina di italo-brasiliani, di origine veneta, arrivarono a Refrontolo per ricambiare la visita e, quindi, rinsaldare il gemellaggio che era stato creato.
“Dino era una persona molto capace e intuitiva, sempre a disposizione per tutto, in forma gratuita – ha aggiunto Sossai – Quello che faceva, lo faceva con amore e passione, perché lo sentiva dentro. Aiutava molti italo-brasiliani ad avere i documenti dalle varie parrocchie, che servivano per avere la cittadinanza italiana”.
“Di Dino si potrebbe scrivere un libro di tutte le cose belle che ha fatto: era un personaggio unico nel suo genere. Si dedicava a molte cose, tra cui anche la musica – ha concluso – Ciao Dino, riposa in pace”.
Ricordi a cui si sono aggiunti anche quelli di Mauro Canal, sindaco di Refrontolo, che condivise con Dino Marcon l’avventura brasiliana.
“Mi ha colto di sorpresa la sua scomparsa. Era una persona solare, avevamo vissuto assieme il gemellaggio con la città di Ibiraçu, nello stato di Espírito Santo – ha ricordato – Lui era stato uno dei fautori sia del viaggio in Brasile, che dell’accoglienza dei discendenti qui in Italia. Di lui conserverò sempre il ricordo di una persona che affrontava le sfide con entusiasmo e col sorriso. Rivolgo le più sentite condoglianze alla moglie, al figlio Luigi del quale era orgogliosissimo e a tutta la famiglia”.
Dino Marcon lascia la moglie Maria Sueli, il figlio Luigi, il fratello Ilario, la cognata Anna, la nipote Federica, i parenti e tutti gli amici.
Il funerale sarà celebrato oggi pomeriggio alle 15, nella chiesa parrocchiale di “Santa Maria delle Grazie” a Conegliano.
Dopo il rito funebre la salma riposerà nel cimitero di Formeniga. I familiari ringraziano fin d’ora quanti parteciperanno al loro dolore.
(Foto: Onoranze funebri San Osvaldo – per gentile concessione di Gianni Sossai).
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