Conegliano, Casa Fenzi senza cda: il Partito democratico chiede un commissario alla Regione

Le cariche del consiglio di amministrazione di Casa Fenzi a Conegliano erano scadute lo scorso 25 settembre e in quell’occasione il capogruppo del Partito democratico Alessandro Bortoluzzi  auspicava la “scelta di persone capaci”, consapevoli di dover svolgere “le proprie funzioni gratuitamente”. 

Il consiglio è composto da un presidente e quattro consiglieri, nominati direttamente dal Comune di Conegliano.

A distanza di tempo, il gruppo consigliare del Partito democratico di Conegliano annuncia di aver inviato martedì 20 novembre un’istanza formale alla Regione affinché venga nominato al più presto un commissario per Casa Fenzi.

Il consiglio di amministrazione è scaduto a fine settembre e il sindaco aveva termine massimo fino al 9 novembre per nominare i nuovi consiglieri. – fa sapere il gruppo – Purtroppo ad oggi le nomine non sono ancora state fatte, perché nella maggioranza ormai è guerra, un tutti contro tutti. Il sindaco è paralizzato da veti incrociati, minacce di far cadere la maggioranza e ricatti di ogni tipo. Quindi, in questa situazione in cui i conti non tornano, la conseguenza è una dannosissima paralisi dell’ente”.

“Dobbiamo registrare che da parte di alcune forze politiche – prosegue il Pd – è in atto un tentativo di riportare nel consiglio di amministrazione di Casa Fenzi figure che non hanno nulla a che vedere con l’azione di rinnovamento in corso, che certo non continuerebbero le buone pratiche intraprese dal consiglio di amministrazione uscente. Persone che ritornerebbero in Casa Fenzi probabilmente solo per consumare qualche vendetta personale ed allontanare i non allineati”.

“Noi a questo gioco non ci stiamo. – avverte il gruppo – Rivendichiamo con forza il diritto degli ospiti di Casa Fenzi di avere degli amministratori che operano solo ed esclusivamente per il bene della Casa, avendo una conoscenza profonda di cosa vuol dire gestire una casa di riposo, meglio sarebbe dire solo una casa in cui vivere serenamente ricevendo servizi di qualità”.

“La paralisi degli ultimi due mesi è una battuta d’arresto molto pericolosa. – conclude il Pd – Un tempo troppo lungo in cui decisioni importanti ed urgenti vengono continuamente rinviate”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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