“La violenza, sia essa verbale o fisica, contro i lavoratori è sempre grave, ma quando va a colpire una donna con ingiurie sessiste è del tutto inaccettabile”.
Con queste parole Stefano Bergamin, vicesegretario della Fit Cisl Belluno Treviso e alla guida della Rsu dell’azienda di trasporto pubblico locale Mom – Mobilità di Marca condanna l’episodio che sarebbe avvenuto una ventina di giorni fa a bordo di un mezzo della linea 132 Mom Conegliano – Pieve di Soligo: un coro agghiacciante – “stupro stupro” – rivolto alla donna autista alla guida del mezzo.
“Episodio vergognoso” lo definisce Bergamin, che esprime vicinanza alla collega lavoratrice e a tutte le donne autiste in azienda, le quali rappresentano il 10% del totale degli autisti di Mom. “Svolgono tutte un lavoro encomiabile e non è accettabile che accadano cose del genere”.
Purtroppo, prosegue Bergamin, non è la prima volta che si verificano episodi di questo tipo. “Lo scorso 2 giugno – ricorda – proprio all’avvio della tratta estiva Treviso – Jesolo, un’altra autista venne pesantemente insultata, sempre con offese a sfondo sessista. Nel mirino sono spesso finite anche le agenti accertatrici durante i controlli di routine all’interno dei mezzi”.
“Abbiamo chiesto alla direzione di Mom il potenziamento della vigilanza sugli autobus tramite vigilantes, in particolare sulle linee e le zone più a rischio, a partire da quelle che passano per l’autostazione di Conegliano, per Pieve di Soligo e per il ‘Bronx’ della stazione di Lungosile Mattei a Treviso – afferma Bergamin -. Al momento i vigilantes attivati da Mom sono 7, l’azienda sta facendo il massimo ma non può sostituirsi agli organi preposti alla garanzia dell’ordine pubblico. Noi continuiamo a sollecitare le autorità, a partire dal prefetto e dal questore, affinché potenzino la presenza di forze dell’ordine nelle stazioni e nei bus”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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