Il centro città è un po’ più vuoto. Sono stati celebrati ieri mercoledì, nella parrocchiale di San Rocco, i funerali di Angelo La Greca, deceduto all’età di 54 anni a Ferragosto, a poche ore dal giorno in cui la Chiesa ricorda proprio San Rocco.
La Greca era un volto noto praticamente a tutti in centro città, in quanto per tanti anni è stato molto facile incrociarlo davanti alle porte d’ingresso della chiesa di corso Vittorio Emanuele II: era lì con qualunque tempo, grazie alla protezione fornita dal sottoportico. Non disdegnava di ricevere piccoli aiuti, ma prima di tutto – ricorda chi vive quotidianamente la città – cercava il dialogo, l’interazione, il contatto umano.
I sentimenti e la fede in Dio di La Greca sono stati sintetizzati in maniera estremamente efficace nella sua epigrafe, con parole in prima persona che hanno provocato più di un nodo in gola in chi si è fermato a leggerla: “Padre quante volte ti ho invocato ed ora, liberato dalle limitazioni della realtà terrena, posso finalmente vederti, abbracciarti e gioire con Te ed in Te”.
Dopo il messaggio a Dio, nell’epigrafe ce n’è stato anche uno per le persone che ha incontrato, in particolare i bambini: “Dal cielo desidero ringraziare ed abbracciare tutte le mamme che mi hanno permesso di rivolgere una parola d’affetto alle loro piccole creature e tutti quelli che con il loro sguardo o un piccolo gesto mi hanno teso la mano”.
(Foto: archivio Qdpnews.it – onoranze funebri Zanardo e Garbelotto).
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