Niente maxischermo in centro per la finale europea degli Azzurri. Sperandio (Conegliano in Cima): “Organizzazione troppo impegnativa”

Salgono l’attesa e l’adrenalina per la finale del campionato europeo di calcio, con l’Italia protagonista, di domenica 11 luglio. C’è anche chi aveva pensato di portare il maxischermo per la partita in viale Carducci: si tratta dell’associazione di commercianti “Conegliano In Cima” che, approfittando dei transennamenti che riguarderanno il percorso stradale questo weekend in occasione della 37esima edizione del Rally della Marca, aveva ipotizzato l’opportunità di sistemare delle sedute per il pubblico.

Una richiesta che non è andata a buon fine, come ha riferito Stefano Sperandio, vicepresidente di Conegliano In Cima, per questioni legate alla sicurezza e alla pandemia in corso.

“Approfittando delle transenne presenti per il Rally della Marca, volevamo organizzare i posti a sedere e sistemare il maxischermo al posto del palco dell’evento – racconta Sperandio – Tempo fa avevo esposto questa proposta al comandante della Polizia locale Claudio Mallamace, che già da allora mi aveva avvisato del fatto che tutto ciò comportava delle grosse responsabilità”.

In occasione del Rally della Marca, infatti, sono state messe in campo delle ordinanze relative alla viabilità in città: nel caso di viale Carducci, ad esempio, a partire dalle 15 di venerdì 9 luglio fino alle 6 di domenica 11 luglio vigerà il divieto di circolazione e di sosta con rimozione forzata per tutti i veicoli, a eccezione di quelli partecipanti alla manifestazione. Divieto di circolazione anche nella direttrice da via Verdi verso viale Carducci e dal viale stesso fino a piazza IV Novembre. Nonostante ciò, in quei giorni sarà di volta in volta valutata la possibilità di transito per i residenti e per altre emergenze.

“Avevamo chiesto la disponibilità di viale Carducci e non di piazza Cima, perché quest’ultima non si presta per le manifestazioni – ha specificato il vicepresidente – Anche il commissario straordinario Antonello Roccoberton ha spiegato quelle che erano le difficoltà per questo tipo di proposta, che avrebbe richiesto un incontro preventivo e la redazione del piano di sicurezza, ad esempio. Un’iniziativa che si sarebbe rivelata laboriosa e impegnativa: i tempi erano troppo stretti per poter fare tutto. Ci era venuta anche l’idea di mettere un maxischermo allo stadio, ma poi abbiamo abbandonato questa opzione – ha proseguito – La proposta nasceva dalla volontà di animare la città, ma ci saranno comunque tanti locali che renderanno possibile la visione della partita”.


Sarà comunque predisposto un servizio per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza in città, come del resto era stato fatto per la semifinale Italia-Spagna, che vedrà un lavoro congiunto tra tutte le Forze dell’Ordine, secondo le direttive stabilite dalla Questura di Treviso per contenere eventuali episodi di esagerato entusiasmo della tifoseria, specialmente in centro città.

(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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