Nuovi agenti per la Questura di Treviso e il Commissariato di Conegliano a rinforzo dell’organico. Sotto sequestro un immobile nel Comune di Villorba

Nuovi agenti per la Questura di Treviso e il Commissariato di Polizia di Conegliano: si tratta di 6 tra uomini e donne che andranno a rinforzare l’organico in base al piano di potenziamento predisposto dal Dipartimento di pubblica sicurezza lo scorso anno.

Provenienti da vari Istituti di Istruzione della Polizia di Stato, sono giunti 4 agenti in prova che, al termine di un ulteriore periodo di formazione, unitamente ad altri due agenti effettivi trasferiti da altre sedi, verranno assegnati agli Uffici della Questura e del Commissariato di Conegliano (nel numero di 2) per svolgere i compiti istituzionali, primo fra tutti quello del controllo del territorio.

L’arrivo di queste nuove leve della Polizia di Stato, soprattutto in un periodo così complesso e delicato come quello attuale, attesta la vicinanza al territorio da parte dell’Amministrazione di pubblica sicurezza e porta con sé nuova linfa che consentirà alla Questura di Treviso e al Commissariato di Conegliano di svolgere i propri compiti in maniera ancora più efficiente ed efficace, potenziando anche il controllo del territorio.

Per quanto riguarda l’attività in provincia, nella mattinata odierna è stato posto sotto sequestro un immobile nel territorio comunale di Villorba, sede di un’azienda di confezioni e accessori per l’abbigliamento, il cui titolare “formale”, in concorso con l’amministratore di fatto, entrambi cittadini cinesi, avrebbero assunto, impiegato ed utilizzato manodopera (anche in nero), sottoponendo i lavoratori, circa una ventina, a gravi condizioni di sfruttamento approfittando del loro stato di bisogno.

L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile di Treviso, ha permesso di accertare che i lavoratori, laddove regolarizzati, a fronte di contratti di lavoro part-time o con un numero di ore limitate, prestavano, in condizioni igienico-sanitarie degradanti, e in assoluta mancanza di misure di sicurezza, più di 12 ore di lavoro al giorno, comprese le giornate del sabato e della domenica, senza fruire di riposi settimanali e periodi di ferie.

In alcuni casi, prevalentemente riguardanti cittadini bengalesi e pakistani, indotti ad accettare le condizioni imposte dal datore di lavoro in quanto entrati di recente nel territorio nazionale e in cerca di lavoro ai fini della regolarizzazione, è stata corrisposta una retribuzione mensile di soli 40/50 euro, una spesa alimentare mensile di analogo importo, nonché offerto un alloggio, in cui vivevano in condizioni igienico-sanitarie deprecabili.

L’ azienda è stata sottoposta a recenti controlli da parte della Mobile e, in particolare, nel mese di dicembre 2021 è stata eseguita un’attenta verifica congiuntamente a personale dell’Ispettorato del Lavoro, dello Spisal, dell’Inps e dei Vigili del fuoco, che successivamente hanno contestato diverse violazioni di tipo amministrativo per l’inosservanza delle norme in materia di sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro, oltre che sul lavoro; contestazioni e controlli che non hanno fatto desistere i titolari dell’azienda nel mantenere le illecite e gravi condotte di sfruttamento dei lavoratori: sino alla giornata di ieri, quando sono stati posti sotto sequestro l’intero complesso immobiliare e i numerosi macchinari utilizzati nell’azienda.

(Foto: Questura di Treviso).
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