Sarà stabilita a breve la data dell’interrogatorio di garanzia di Ippolito Zandegiacomo, 57enne indagato per l’assassinio della madre Maria Luisa Bazzo. Il fatto è avvenuto nel loro appartamento di via Einaudi, a Parè, lo scorso 24 ottobre quando, di prima mattina, lo stesso Zandegiacomo ha chiamato i Carabinieri.
Un episodio che aveva destato stupore e incredulità da parte di vicini e residenti nel quartiere i quali, durante le operazioni dei Carabinieri all’interno dell’abitazione, avevano raccontato le difficoltà vissute dal 57enne, seguito dal Serd di Parè. Difficoltà che non parevano tali da far supporre un simile epilogo.
La nipote della vittima, Emanuela Bazzo, aveva riferito alcuni timori nutriti dalla zia, specialmente negli ultimi giorni che ne hanno preceduto la morte ma, anche in questo caso, non si poteva supporre quanto sarebbe in seguito avvenuto (qui l’articolo).
Mentre c’è ancora attesa per la data del funerale della signora Maria Luisa (qui l’articolo), prosegue l’iter giudiziario a carico del presunto responsabile dell’omicidio.
Il caso sarebbe più complesso di quanto potrebbe sembrare, secondo quanto evidenziato dall’avvocato Danilo Riponti, legale di Ippolito Zandegiacomo, il quale ha avuto modo nei giorni scorsi di incontrare il suo assistito nel Dipartimento di Salute mentale dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.
“Questo è un caso criminologicamente molto particolare – afferma l’avvocato difensore – e molto delicato, che va indagato sotto il profilo dell’imputabilità della capacità di intendere e di volere”.
Riponti riferisce che il suo assistito, al momento del loro incontro, si è dimostrato “traumatizzato, addolorato per la perdita della madre”, definita da Zandegiacomo come “il perno della sua vita”. “Ciò sembra stridere con quelle che sono le ricostruzioni dei fatti, ma allora la spiegazione è legata ai profili della capacità di intendere e di volere. Il caso è molto complesso da un profilo penalistico – ha dichiarato il legale – Zandegiacomo ha manifestato un dolore, non è cosciente: è quasi come se fosse stato lo strumento materiale di una volontà non sua. Lui non si riesce a spiegare cosa e perché è accaduto tutto ciò”.
“Il caso è molto complesso, dovrà essere studiato da grandi esperti di psichiatria forense“, ha aggiunto il legale, spiegando che in questi giorni verrà decisa la data dell’interrogatorio di garanzia di Zandegiacomo: “Dovrebbe svolgersi questa settimana, ma stiamo a vedere perché bisogna che le sue condizioni psichiche lo rendano possibile – conclude Riponti -. Dovrà essere valutata da un perito dei giudici la sua capacità a partecipare coscientemente al giudizio”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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