Nuova sfilata di accuse contro l’ex amministrazione Chies quella messa in campo dai Popolari per Conegliano, che ancora una volta hanno voluto togliersi qualche sassolino di troppo dalla scarpa, svelando tutte quelle che sono state, a loro dire, le incongruenze da imputare all’ex giunta.
Patti politici disattesi, assenza di contatti e di risposte alle proposte avanzate, sostegno al “disegno di pochi noti”, poca pragmaticità in materia di opere pubbliche e di coesione interna: sono queste le recriminazioni mosse dai Popolari verso l’ex giunta.
Giunta che, secondo loro, avrebbe disatteso quelli che erano gli accordi politici stretti durante la campagna elettorale, una sfida amministrativa conclusasi con la vittoria di Chies e con il gruppo dei Popolari per Conegliano come il terzo più votato tra i sei che hanno sostenuto la coalizione (Forza Italia, Lega, Forza Conegliano, Conegliano in Movimento e Fratelli d’Italia).
“La formazione della giunta – hanno dichiarato – e la designazione del presidente del consiglio comunale non è stata ossequiosa verso gli accordi politici stipulati quanto, piuttosto, il frutto amaro di accordi personali mai ratificati o conosciuti dalle forze in campo prima della competizione elettorale”.
Accordi disattesi che, secondo i Popolari, avrebbero portato all’affidamento di deleghe a quanti avevano, invece, ottenuto un minor numero di preferenze, causando il mancato “rispetto del voto elettorale”.
“Sono stati violati anche patti successivi, senza fornire alcuna giustificazione”, hanno continuato i Popolari, citando il caso del cda di Casa Fenzi e riferendo come tali pecche abbiano interessato anche progetti e obiettivi mai raggiunti, come la formazione di una Fondazione culturale cittadina o la risoluzione del tema ancora aperto dell’ex area Zanussi.
Le opere pubbliche sarebbero state finanziate per lo più con fondi provenienti dalle passate amministrazioni, mentre altri progetti, secondo i Popolari, non sarebbero stati sufficientemente ragionati: la pista di atletica avrebbe richiesto un “debito ventennale” contratto con Cassa depositi e prestiti, e non l’utilizzo più ‘economico’ dei fondi nazionali, mentre il dislocamento della Polizia locale farà perdere i 65 mila euro annui di affitto attualmente ricavati dal Ceod.
“In tre anni abbiamo teso la mano al sindaco nell’ottica di una collaborazione paritetica e rispettosa di tutti i ruoli istituzionali e della volontà popolare”, hanno assicurato i Popolari per Conegliano, denunciando il fatto di aver ottenuto, di rimando, nient’altro che “proposte insabbiate”, derisioni e allontanamenti “senza giustificato motivo”.
“Non siamo, e non potremmo mai essere, degli ‘yes men'” hanno sottolineato i Popolari per Conegliano, auspicando per il futuro “un cambio nelle modalità di fare politica”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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