La fase di definizione del bando di progettazione di piazza Carducci è in corso, ma intanto si è già aperto il dibattito sullo scenario che il cantiere potrebbe portare in città.
Ad “aprire le danze” in tal senso è stato Ascom Conegliano che, tramite il suo presidente Maurizio Gibin, ha lanciato l’appello affinché i cantieri non restino aperti oltre la tempistica di 10-12 mesi, per non rischiare il trasferimento dei negozi dal centro ad altre location oppure, peggio, la loro definitiva chiusura.
Sul tema si è pronunciato anche il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici Claudio Toppan, il quale ha riferito di aver avuto già un incontro con Ascom, su questo argomento, lo scorso 19 luglio.
“Siamo nella prima fase, in cui stiamo predisponendo il bando per la progettazione della piazza con l’Ordine degli Architetti – ha spiegato Toppan -. Quando ci troveremo nella seconda fase, riguardante l’appalto, metteremo dei paletti, sulla durata dei lavori, sullo stralcio da eseguire e su cosa fare nei momenti intermedi”.
“Abbiamo già dato delle rassicurazioni ad Ascom, durante la riunione che ci aveva richiesto – ha continuato – Condivideremo con il commercio quali saranno la sequenza e la durata dell’opera, per avere minor disagi, per far sì che il cliente possa entrare comunque in negozio”.
“Nel bando inseriremo delle richieste che dovranno essere rispettate – ha aggiunto il vicesindaco, il quale ha assicurato che si svolgerà una seconda riunione con Ascom, nel momento in cui si svolgerà la fase di aggiudicazione dell’appalto – La porta è aperta e ci sarà uno scambio di informazioni”.
Di diverso tenore, invece, la reazione da parte di una frangia della minoranza, in questo caso di Francesca Di Gaspero, capogruppo di Noi democratici.
“Capisco le preoccupazioni dei commercianti. Sicuramente la chiusura della strada sarà un momento delicato da gestire in sintonia con le categorie. Cercando di trovare la formula migliore per tutti – ha fatto sapere il consigliere di opposizione in una nota stampa – Credo, però, che organizzare i lavori a stralci comporti un aumento eccessivo dei costi e allunghi i tempi di realizzazione in modo esponenziale. Di vitale importanza è che restino praticabili gli accessi pedonali alle attività durante i lavori”.
“Il concorso di progettazione prevede la sola progettazione della nuova piazza. Il cantiere dipende in gran parte dalla ditta che sceglierà il Comune: mi auguro che venga scelta un’impresa di rilevante dimensione, in grado di svolgere la gran parte delle attività senza subappalti, a garanzia di una maggiore celerità – ha affermato – Credo sia necessario mettere delle penali, qualora non vengano garantiti i tempi di consegna”.
“Ad ogni modo, non ho alcuna fiducia che questa amministrazione sia in grado di garantire tempi celeri: lo abbiamo già visto con i ritardi dell’Amerigo Vespucci (la cui apertura è stata annunciata varie volte nella prima giunta Chies) e di via Maggior Piovesana (prevista nel programma opere pubbliche per il 2017 e realizzata nel 2020), – ha concluso – fino alla dichiarazione di Chies (proprio al vostro giornale), il quale il 3 maggio aveva assicurato il bando del concorso di progettazione entro giugno e, invece, non si è visto nulla”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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