Polemiche dopo la caduta della giunta. Ferraresi: “Colpa dei loro errori”. Dugone: “Mai fatta autocritica”

È teso il clima politico a Conegliano, dopo la caduta della giunta Chies, avvenuta a seguito delle dimissioni dei 13 consiglieri appartenenti alle opposizioni, al gruppo misto e ai Popolari per Conegliano (leggi l’articolo).

Un tema su cui si è espresso duramente anche l’onorevole di Forza Italia Raffaele Baratto. “Non c’è spazio per chi tradisce gli elettori per calcolo personale”, ha dichiarato l’onorevole in riferimento agli ex forzisti Leopoldino Miorin e Pierantonio Bottega, mentre in riferimento alle opposizioni ha osservato come queste abbiano “aperto una crisi politica solo per avere una poltrona in più” (qui l’articolo).

Una visione rimandata al mittente da Alberto Ferraresi del Movimento 5 Stelle e da Stefano Dugone, che in consiglio rappresentava in maggioranza i Popolari per Conegliano.

“Ho letto le parole dell’onorevole Baratto, ma chi l’ha mai visto venire una volta a Conegliano? – ha dichiarato Ferraresi – Dice che avremmo dovuto votare il bilancio, ma mi chiedo, che scuola politica ha fatto? Le opposizioni votano le variazioni di bilancio e non il bilancio, altrimenti sarebbero nella maggioranza”.

“Nel corso dell’ultimo consiglio comunale è stato impostato il lavoro che andrà a coprire i prossimi mesi, tempo che precederà le prossime elezioni. – ha proseguito l’ex consigliere pentastellato – Quindi il commissario ha già un programma di lavoro, perché bisogna andare a spaventare le gente? Perché mantenere, anche economicamente, una macchina politica che non ha maggioranza?”.

La colpa è solo loro, per gli errori che hanno fatto e per essersi sempre chiusi nei confronti di noi, dell’opposizione, dei Popolari di Conegliano e dei consiglieri di Forza Italia che stavano in maggioranza. Abbiamo fermato quest’amministrazione“, ha concluso Ferraresi.

Parole dure, a cui sono seguite anche quelle di Stefano Dugone, il quale ha commentato la situazione attuale mettendo sul piatto diverse argomentazioni: Dugone e Francesco Polo da diverso tempo si erano dimostrati critici in sede consiliare verso l’operato dell’amministrazione Chies, esprimendo voti, specie nell’ultimo periodo, non in linea con il resto della maggioranza.

Prima di tutto chiariamo il fatto che nessuno è passato a sinistra, ma abbiamo solide radici nella famiglia del centrodestra. – ha esordito Dugone – Nel programma elettorale si parlava di decoro e sicurezza: cosa è stato fatto? È di centrodestra, inoltre, facilitare la libertà delle imprese, specie se giovani, e non di ostacolarle”.

“Recupero dell’ex area Zanussi: nessuna discussione in merito, tutto calato dall’alto. Parliamo poi del caso di Christian Boscariol e di Floriano Zambon: nessuno ha parlato quando sono stati cacciati, eppure erano di centrodestra. Esistono trattamenti di serie A e di serie B?”, ha rincarato Dugone.

“Non sono mai intervenuti a Conegliano: Baratto deve guardare a cosa è diventata Forza Italia, basta vedere solo i voti presi a Pederobba. – ha proseguito Stefano Dugone – Ognuno si assuma le proprie responsabilità, non è mai stata fatta dell’autocritica e intanto si sono persi quattro consiglieri della maggioranza”.

Dugone, infine, ha speso alcune parole anche per ribattere alle parole di Silvia Marcon, che ha riferito come lui e Francesco Polo non si presentassero alle riunioni di maggioranza da quasi due anni (vedi l’articolo).

“Dall’espulsione di Floriano Zambon non siamo più stati invitati e prima andavamo raramente, perchè erano più delle conferenze stampa che delle riunioni di maggioranza. – ha dichiarato Stefano Dugone – Silvia Marcon non l’abbiamo mai sentita parlare in consiglio comunale, ad eccezione dell’ultimo, dove non ha portato contenuti importanti”.

Condividere idee e strategie: questo doveva essere fatto, mentre Chies non ha mai chiamato nessuno per ricostruire la maggioranza“, ha concluso Dugone.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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