Porte aperte alla Stanza dell’abbraccio in Pronto soccorso: un nuovo supporto per le donne vittime di violenza

La targa della Stanza dell’abbraccio di Conegliano

Ha un retrogusto amaro l’inaugurazione della Stanza dell’abbraccio, situata al piano terra dell’ospedale civile “Santa Maria dei Battuti” di Conegliano, a poca distanza dall’ingresso del Pronto soccorso. 

Un’apertura che sicuramente rappresenta un valido aiuto alle donne vittime di violenza ma, al tempo stesso, l’ammissione che questo problema sociale sta aumentando di dimensioni.

La Stanza dell’abbraccio

La stanza è letteralmente uno spazio di prima accoglienza per le donne maltrattate e per i loro figlioletti: si compone di un armadio, divano letto, bagno e “kit di prima accoglienza“, che si compone di una tuta, biancheria intima, spazzola, dentifricio e detergenti, ovvero tutto il necessario per coloro che sono costrette ad allontanarsi di fretta dalla loro abitazione e non hanno una rete amicale o parentale di supporto.

Uno spazio di aiuto, quindi, utile specialmente nei giorni festivi, quelli più critici della settimana.

La cerimonia di inaugurazione

Il progetto è stato presentato dalla dottoressa Martina Barban, medico di pronto soccorso degli Ospedali di Conegliano e Vittorio Veneto, con il supporto di associazioni, attività e di un nutrito gruppo di infermiere.

“L’idea è nata dalle infermiere – ha specificato Barban, che ha potuto toccare con mano il volume di emergenza che accompagna questi casi -. Il problema è sempre la collocazione di queste donne durante le festività”.

I kit di prima accoglienza

Un progetto che è stato finanziato con raccolte fondi in occasione di apericene, concerti, spettacoli teatrali e vendite di noci solidali.

Tutte occasioni che hanno visto il supporto e la collaborazione di Comune di Conegliano, ristorazione Ottavian, scuola professionale Enaip di Conegliano, compagnia “Nugae teatrale”, i club Soroptimist e Inner Wheel Club di Conegliano, Claudia Tittonel e il coro Note di Vita Rosa, le ex allieve FMA di Codognè con lo chef Luca Zanette, La Nostra Famiglia, il Liceo Marconi di Conegliano con il progetto Attiviamo la Solidarietà, in collaborazione con la Fondazione di Comunità Sinistra Piave. Senza dimenticare, ovviamente, il supporto dell’azienda sanitaria Ulss 2.

Il bagno della stanza

Si sono poi aggiunti dei privati che hanno donato anche dei singoli oggetti per abbellire la stanza.

Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti i rappresentanti di queste realtà e dell’Ulss 2, il sindaco di Conegliano Fabio Chies e l’assessore ai Servizi sociali della città Gaia Maschio, le Forze dell’Ordine e i Vigili del fuoco di Conegliano, il consigliere regionale Sonia Brescacin, l’assessore e responsabile del Centro Antiviolenza di Vittorio Veneto Antonella Caldart, il presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Treviso Olga Rilampa, la quale ha sottolineato l’importanza della rete collaborativa che si è venuta a creare.

“Unendosi si può arrivare meglio all’obiettivo. Possiamo pensare di replicare in altri territori questa iniziativa, dove l’esigenza si sente”, ha aggiunto Rilampa.

La targa donata all’azienda sanitaria

Il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del progetto, per poi ricevere da Rilampa una targa a ricordo di questa inaugurazione.

Da parte sua, Chies ha commentato la situazione attuale, purtroppo costellata da fatti gravi che portano le donne a dover trovare un luogo protetto. Il primo cittadino ha quindi ricordato l’utilità di chiedere aiuto alle istituzioni.

Un’inaugurazione che porta con sé l’idea positiva di una comunità che collabora insieme per dare aiuto ma che, allo stesso tempo, alimenta la speranza che in futuro una piaga sociale così grave venga completamente estirpata.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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