Quella di oggi è stata una giornata che sarà ricordata nella storia di Dersut, azienda coneglianese fondata nel 1947 dalla famiglia Caballini di Sassoferrato: è stata inaugurata la nuova sede aziendale in via San Giuseppe 46 (vicino al centro commerciale Conè).
L’azienda ha lasciato la storica location di via Vecellio, con il trasloco iniziato quasi un anno fa, ovvero il 20 maggio 2024, “facendo un lavoro di squadra”, così come è emerso.
Una nuova sede da oltre 30 mila metri quadrati di superficie, per ben 20 milioni di euro di investimento. Una struttura che prevede tre corpi architettonicamente distinti, con spazi indirizzati alle varie attività e comparti dell’azienda stessa: reparto produttivo, uffici, settore commerciale, spazio per eventi e formazione.
Ma anche un’area espositiva, dove sono letteralmente in mostra 619 caffettiere, risalenti al periodo compreso tra la prima metà dell’Ottocento e gli anni Sessanta del secolo scorso. Caffettiere di varie nazionalità che contribuiscono a raccontare il mondo del caffè.


Tantissimi gli ospiti intervenuti oggi, del mondo della politica, delle associazioni, del tessuto imprenditoriale locale e del mondo del caffè. Senza scordare una folta rappresentanza delle Forze dell’Ordine, il sindaco di Conegliano Fabio Chies con la sua giunta e una rappresentanza della dirigenza comunale, le consigliere provinciali Paola Chies e Olga Rilampa, il senatore Luca De Carlo, il presidente dell’Imoco Volley e consigliere comunale Piero Garbellotto.
E ancora, il consigliere regionale Alberto Villanova, il presidente della Camera di Commercio Treviso-Belluno Dolomiti Mario Pozza, il Questore di Treviso Alessandra De Simone, il presidente di Ascom Confcommercio Treviso Federico Capraro, la presidente di Confindustria Veneto Est Paola Carron.
Dopo i saluti iniziali del conte Giorgio Caballini di Sassoferrato, la figlia Lara ha espresso l’auspicio che l’azienda, con tutto il personale, possa proseguire con determinazione la propria attività, mentre la sorella Giulia ha spiegato la scelta di optare per un ulivo come simbolo di prosperità, per la facciata della struttura.
Il sindaco Chies ha applaudito la scelta dell’azienda di rimanere a Conegliano, “dove ha le radici”, ricordando anche la collaborazione che c’è stata nella realizzazione dell’area di sgambamento per cani, adiacente alla struttura aziendale.
“Grazie per un passaggio generazionale lineare, che non è facile vedere in tante aziende”, ha aggiunto il primo cittadino, consegnando un riconoscimento al conte Caballini di Sassoferrato, a nome della città.
Secondo De Carlo, un’azienda rimane nel proprio territorio, perché consapevole del valore di quello stesso territorio, senza optare per la delocalizzazione.
Villanova ha colto l’occasione per sottolineare come le aziende territoriali abbiano reagito, basandosi proprio sull’esempio di Dersut. e alla fine ha donato una bandiera della Regione al conte Caballini di Sassoferrato.
Rilampa ha espresso il proprio orgoglio, anche come cittadina coneglianese, “per un’azienda ben piantata sul territorio“.


Pozza ha osservato che ogni volta che si taglia il nastro di un’attività commerciale c’è una certa emozione, ricordando il valore del Made in Italy che si contraddistingue nel mondo (nella provincia di Treviso sono 37 le aziende nel settore del caffè). “La forza del territorio sono state la famiglia e le associazioni di categoria” ha affermato.
Carron ha ringraziato la famiglia proprietaria per quanto fatto, ricordando anche il ruolo avuto nel mondo del volontariato, ricordando la presidenza passata di Lara Caballini di Sassoferrato dell’associazione Dama Castellana. La stessa Confindustria ha quindi dato un riconoscimento all’azienda.
Successivamente è stato proiettato un video completo della storia imprenditoriale di questa famiglia coneglianese, poi ripercorsa verbalmente dal conte Caballini di Sassoferrato: nel 1947 il padre del conte (mancato nel 2001), su suggerimento del nonno, si occupò di rilevare una piccola torrefazione di via dei Pascoli.
La famiglia, di origine triestina, si trasferì quindi a vivere a Conegliano nel 1949 e, poi, il 14 marzo 1954 il padre del conte acquisì un terreno in via Vecellio, per stabilire la storica sede aziendale.
“Sono passati 70 anni: da allora, l’azienda è cresciuta e, nel frattempo, è stato fondato il Museo del Caffè – ha affermato il conte, rivolgendo un saluto al padre e augurandosi che possa essere soddisfatto per quanto realizzato e non dimenticando un pensiero alla sorella e alle figlie entrate in azienda -. Sono molto contento di essere qui con voi e sto lavorando affinché il caffè espresso possa diventare Patrimonio Unesco. Cerchiamo di sviluppare il nostro lavoro all’estero”.
Il tradizionale taglio del nastro (con la benedizione di don Michele Maiolo) è stato preceduto da due panel tematici, con un focus particolare dedicato al tema della sostenibilità con Debora Basei di Ricrearti.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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