Tre giorni di incontri, 22 conversazioni pubbliche, 14 editori indipendenti presenti, due concerti per avvicinare e allargare la platea giovane: sono questi i numeri della seconda edizione del Festival Cultura Liberata di Conegliano, manifestazione che andrà in scena a partire da venerdì 14 a domenica 16 giugno.
Un format che spazierà tra piazza Cima, la Sala dei Battuti, palazzo Sarcinelli e l’ex convento di San Francesco, fino al loggiato del municipio.
Tanti gli ospiti attesi, per un’iniziativa incentrata sul tema dell’economia della solitudine, una questione divenuta, purtroppo, sempre di più attuale.
“Credo che questo sia un festival incredibile, dal dialogo vivace e che tiene la mente aperta – il commento del sindaco di Conegliano Fabio Chies – Saranno sicuramente tre giornate intense, durante le quali verranno affrontati dei temi difficili, per un rilancio del pensiero critico, con la volontà di dare spazio a tutti e di includere pensieri diversi”.
“L’eccessivo individualismo di questo periodo ha portato alla crescita della solitudine in generale – le parole di Cristina Sardi, assessore alla Cultura – La piazza diventa uno spazio dove possono discutere idee contrapposte: tutta l’amministrazione è rimasta affascinata da questa modalità di confronto”.
Anche la parrocchia del Duomo cittadino è parte integrante dell’iniziativa: “Sostenere il pensiero critico è importante per tutta la cittadinanza, un dono che arricchisce tutta la comunità – ha osservato monsignor Roberto Bischer – Questa è un’iniziativa pensata e realizzata da giovani: è bello mettersi in rete, perché è un’altra delle carte vincenti dell’iniziativa”.
Alberto Gava, presidente dell’associazione Nova Vita e alla guida del festival, ha spiegato che tutto è stato possibile grazie a un gruppo di una ventina di giovani volontari (la maggior parte under 30), provenienti anche da Portobuffolè.
“Ringraziamo i bar e i ristoranti della città che ci hanno fatto da sponsor”, ha dichiarato, spiegando che il tema, tra le varie cose, è derivato dalla visione di un docufilm del regista Erik Gandini, che ha messo in luce quanto in Svezia un quarto della popolazione muoia in solitudine (tanto da aver spinto alla creazione di un dipartimento governativo pensato apposta per affrontare il problema).
A ciò si è unita la notizia della nascita di siti web specializzati nella vendita di provette di sperma, destinate a donne senza compagno o marito, che desiderano vivere l’esperienza della maternità.
Tutti aspetti che hanno spinto a optare in questa direzione sul fronte del tema del festival.
“Crediamo sia importante riflettere sull’assurdità di questi fatti, sull’importanza delle relazioni e su come le stiamo distruggendo: dobbiamo farle tornare centrali nella comunità”, ha concluso Gava.
Il festival è stato possibile grazie all’aiuto di Otlav, NaturaSì, Informatica Service e Banca Prealpi SanBiagio, assieme a una cordata di sponsor e partner culturali. Qdpnews.it è tra i media partner dell’evento.
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