Profughi a Conegliano? Anche l’ex assessore Boscariol in centro con la Lega per dire NO

L’eventualità dell’arrivo di 50 richiedenti asilo a Conegliano fa già molto discutere. Questa mattina, il gruppo della Lega Nord ha sistemato un gazebo dedicato al tema, ai piedi della scalinata degli Alpini. Come hanno spiegato il segretario della circoscrizione di Conegliano, Alessandra De Giusti, e l’ex assessore Christian Boscariol, “si tratta di un’iniziativa per sensibilizzare i cittadini su questo problema”.

“Noi siamo al fianco del comitato di cittadini – ha affermato De Giusti – dell’area dove dovrebbero arrivare i profughi (nella sede della Cooperativa provinciale servizi al civico 136 in viale Italia a Conegliano, ndr – nella foto sotto).  Non c’è l’ufficialità dell’arrivo, anche perché i residenti ci hanno detto che la società proprietaria degli immobili interessati è in sospeso con il pagamento delle spese condominiali”.

“Teniamo presente – ha spiegato Boscariol – che a fianco c’è anche la birreria Morgana, quindi il rischio è quello di compromettere il futuro di un esercizio commerciale. Poi nel bando si legge il 31 dicembre come termine del servizio di ospitalità, ma non bisogna farci troppo affidamento: si veda il caso della caserma Serena di Treviso”.

Conegliano viale Italia civico 136 profughi a Conegliano

“I residenti – ha dichiarato De Giusti – hanno paura degli effetti di questi arrivi, essendo già una zona non facile e di spaccio. In questi casi il Comune potrebbe giocarsi la carta dell’abitabilità e delle condizioni sanitarie dell’edificio per poter fare qualcosa”.

Al gazebo è arrivato anche il senatore della Lega, Massimo Candura, che ha illustrato tutte le criticità sulla gestione dell’immigrazione a livello nazionale: “Fa pensare che la questione sia gestita dal Ministero degli Interni e non da quelli della Difesa o degli Affari Esteri”.

“Poi – ha proseguito Candura – si tratta di iniziative frutto di un concetto di mercificazione di esseri umani e siamo di fronte a un’immigrazione incontrollata. Bisogna valutare il profilo urbanistico e igienico dei posti di accoglienza e non stipare le persone”.

“È un discorso di umanità – ha aggiunto il senatore – e il sindaco, che non viene avvisato degli arrivi, poi però è il responsabile nel caso in cui queste persone si facciano male o causino dei danni alla popolazione: la responsabilità, invece, dovrebbe essere solo di chi concorre a tali bandi”.

“Qui il problema deve essere gestito prima della partenza dalle coste africane di queste persone – ha concluso Candura – e nessuno si oppone ad accogliere i rifugiati di guerra, ma siccome questi ultimi costituiscono una piccola percentuale dei flussi che arrivano qui, bisogna fare degli accordi bilaterali con i Paesi interessati. L’Europa di certo non ci aiuta”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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