Protocollo viticolo 2021, le colline Unesco di Conegliano e Valdobbiadene un modello di sostenibilità per il Veneto e per l’Italia

Si è svolto nella mattinata di ieri, martedì 30 marzo, il webinar intitolato “Conegliano Valdobbiadene: laboratorio di sostenibilità ambientale presentazione protocollo viticolo 2021” dove è stato presentato l’undicesimo protocollo viticolo, un documento a cura del Consorzio e stilato da un’apposita commissione di esperti con l’obiettivo ultra decennale verso la promozione e salvaguardia del territorio e della sua salubrità ambientale delle colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.

Un protocollo che è iniziato nel 2011, oggi l’undicesima edizione che vede implementare la cultura della sostenibilità del territorio – spiega Innocente Nardi, presidente del Consorzio Tutela del Conegliano Valdobbiadene prosecco superiore docg – protocollo che ha ottenuto risultati straordinari, creando una consapevolezza verso l’attenzione all’ambiente sconsigliando l’uso di determinate sostanze arrivando ad oggi ad una sensibilità diffusa tra i viticoltori”.

Il Consorzio definito dal Presidente Nardi un vero e proprio “laboratorio innovativo di sostenibilità ambientale”, certificata anche dal riconoscimento Unesco, si pone l’obiettivo di diventare un modello da seguire, prima a livello regionale e poi anche a livello nazionale e europeo.

Abbiamo il compito di guidare attraverso il Conegliano Valdobbiadene il Veneto in una direzione di sostenibilità ambientale – rimarca Nardi – credo che il territorio sia pronto per fare un’ulteriore passo di qualità verso la certificazione territoriale”.

“Un consorzio all’avanguardia, tra i primi a partire introducendo il concetto della sostenibilità e diffondendo le buone pratiche – afferma Federico Caner, assessore all’agricoltura e al turismo della Regione Veneto – la regione Veneto sta spingendo verso una sostenibilità in agricoltura che vorremo portare uniformemente a livello regionale, attraverso numerose azioni come la riduzione della deriva nei prodotti fitosanitari, la conoscenza dei prodotti e delle pratiche agronomiche per l’utilizzo dei fitofarmaci e l’approvazione del regolamento comunale e intercomunale per l’utilizzo dei prodotti fitosanitari”.

Un’immagine quella delle colline del Conegliano Valdobbiadene che viene tutelata e promossa attraverso il protocollo viticolo, le limitazioni attuabili sono l’unica strada da seguire verso una viticoltura evoluta e di buon senso secondo Roberto Merlo della Commissione protocollo viticolo e consulente Uva Sapiens.

“Nel corso degli anni il protocollo ha generato laboratori e progetti innovativi – illustra Roberto Merlo – come quello legato ai vecchi ceppi da cui nasceranno i cloni delle viti centenarie per chi vorrà piantare questo tipo di barbatelle, il progetto Itaca e la tecnica contro i lepidotteri, nel 2021 invece si sta provando l’utilizzo in viticoltura dell’acido pelargonico che deriva da sostanze naturali e altri che si potranno trovare all’interno del protocollo, oltre ad articoli e spiegazioni sulle sostanze chimiche utilizzabili per una corretta viticoltura sostenibile”.

“Una strada di sostenibilità che deve essere portata avanti, sottolineato anche a livello europeo dalla presidente Christine Lagarde, una crisi climatica che può essere difesa attuando queste procedere – conclude Ermete Rialacci, presidente fondazione Symbola – il Consorzio ha effettuato un cambiamento enorme sul territorio, sostenendo la qualità e tecniche evolute come quello delle viti centenarie, infine, quando di beve un vino italiano in controluce di vedono i territori storici da cui esso deriva”.

Una frontiera avanzata di sperimentazione quella attuata dal Consorzio, un’attività che va difesa e utilizzata, a detta di tutti i relatori, come orgoglio dal Veneto e dall’Italia.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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