Pusher arrestato vicino all’ospedale: parapiglia con i poliziotti, il malvivente chiama rinforzi tra clienti e “colleghi”. Per lui tre anni di foglio di via

Pusher chiama rinforzi tra clienti e “colleghi” per fronteggiare gli agenti della Polizia di Stato: non è la trama di un film poliziesco o di una fiction ma è quanto avvenuto lunedì sera, intorno alle 19, nell’area tra il parco Mozart e l’ospedale di Conegliano.

Lì si trovava un pusher di 29 anni il quale, alla vista degli agenti di passaggio per le normali attività di controllo (che avevano già evidenziato dei movimenti sospetti), si è dato alla fuga.

Il giovane, disoccupato e residente a Vittorio Veneto, secondo gli inquirenti stava spacciando marijuana, approfittando del fatto che a quell’ora il parco era poco illuminato. Aveva già dei precedenti e qualche condanna alle spalle per furto.

Pare che ci fossero state già delle segnalazioni da parte dei cittadini al Commissariato di Pubblica sicurezza in merito a situazioni di degrado e attività di spaccio in quel punto della città.

Scattato l’inseguimento, i due poliziotti sono riusciti a bloccare il senegalese, il quale ha reagito aggredendoli con calci e pugni, sferrando colpi e botte alla schiena e al braccio. Per gli agenti, i quali sono riusciti a chiamare rinforzi (sono intervenuti a supporto gli uomini dell’Arma), la prognosi è di 10 giorni.

Nel frattempo erano giunti in soccorso del pusher altri giovani (tra clienti e “colleghi”), con l’obiettivo principale di far sparire la droga, ovvero la prova del reato. Per loro ci sarà un seguito, in quanto sono in corso le attività per la loro identificazione.

Per il senegalese, invece, è scattato l’arresto per i reati di spaccio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, oltre al procedimento per direttissima di ieri e l’obbligo di dimora come misura cautelare.

Inoltre, il questore ha predisposto per lui il foglio di via dalla città di Conegliano per tre anni.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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