Addio al pino di fronte alla stazione ferroviaria di Conegliano: una decisione emersa con urgenza, vista la pericolosità dell’albero.
Una scelta che, tuttavia, non ha convinto tutti: tra questi anche il gruppo di Europa Verde-Verdi secondo il quale, come ha specificato Amedeo Fadini, mancherebbero il “Piano del Verde (pubblico) e il Regolamento del Verde (per i privati)”.
“Strumenti tra l’altro previsti per Legge nei Comuni come il nostro – ha proseguito Fadini -. La presenza del pino è diventata incompatibile con la destinazione a parcheggio dell’area, le radici hanno compromesso la stabilità del fabbricato ex INT e, per questo, il Comune, che lo utilizzava come sala prove, l’ha restituito al gestore”.
“Ferservizi, dopo aver appurato che non c’è interesse culturale, né per il fabbricato né per il pino, ha legittimamente scelto di eliminare entrambi. Salvare la pianta sarebbe stato troppo oneroso, sia per la spesa iniziale che per le future manutenzioni – ha continuato -. Certo, quel pino avrebbe meritato un riconoscimento, la creazione di uno spazio adeguato, magari l’iscrizione tra gli alberi monumentali”.
Sulla questione Fadini si è dilungato ulteriormente, affrontando il tema dei controlli eseguiti sulle piante: “A seguito di reiterate richieste di accesso civico, il Comune ha pubblicato alcuni dati del censimento affidato nel dicembre 2023 – ha commentato -, ma ci sono solo le posizioni e i nomi delle specie, mancano le valutazioni dell’agronomo, che sono la parte essenziale”.
Secondo Fadini, “la condanna a morte del pino” sarebbe stata decisa già nell’ottobre 2023: “Nel progetto della giunta per il sottopasso e l’area stazione, infatti, il pino non era indicato e questa indicazione è stata data a tutti i progettisti del concorso di piazza Carducci” – ha aggiunto, riflettendo sul fatto che – o il pino era già pericoloso nel 2023 oppure questo abbattimento è frutto anche di una scelta politica che ci si vergogna ad ammettere”.
Fadini ha quindi spiegato che Ferservizi avrebbe riferito come non “risultano richieste del Comune per l’area oggetto di progettazione. Pertanto, la strada per valorizzare un simbolo così importante c’era e andava imboccata qualche tempo fa. Il Comune avrebbe dovuto muoversi diversamente negli ultimi anni, garantirsi la disponibilità dell’area e fare un progetto diverso, con meno spazio per le auto e più per il pino – ha affermato -. Bisogna evitare di opporsi ai lavori di abbattimento e demolizione: si causerebbe solo un danno economico al gruppo Ferrovie dello Stato, che spende comunque dei soldi pubblici”.
“Invitiamo invece tutti i cittadini sensibili al tema del verde a insistere, per il completamento del censimento, l’approvazione di un Piano del Verde e di un Regolamento del Verde, come previsto dalla Legge – ha concluso -. Serve anche stimolare il Comune, perché individui nuovi alberi monumentali da sottoporre a tutela, altrimenti perderemo presto tutti i grandi alberi che caratterizzano la nostra città”.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Amedeo Fadini – Europa Verde Verdi)
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