Centinaia le persone che si sono date appuntamento oggi, sabato 12 febbraio, all’oratorio “San Giovanni Paolo II” di San Vendemiano, per dare l’ultimo saluto a Sara Rizzotto e Jessica Fragasso, le due giovani decedute lo scorso 30 gennaio, a causa di un incidente stradale avvenuto sull’autostrada A28.
Già alle 14 sono iniziati silenziosamente i preparativi per questo “addio” così sentito dalle comunità di Conegliano, Mareno di Piave e San Vendemiano, rappresentate rispettivamente dai sindaci Fabio Chies, Gianpietro Cattai e dal consigliere comunale e regionale Sonia Brescacin. Presente anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
La funzione religiosa si è tenuta interamente all’esterno dell’oratorio “San Giovanni Paolo II”, situato di fronte alla chiesa di San Vendemiano. L’altare era stato collocato fuori dall’ingresso dell’oratorio, circondato da mazzi e composizioni floreali a forma di cuore, mentre a lato erano stati posizionati dei palloncini bianchi, che sono stati liberati in cielo alla fine della funzione.
Presenti gli alpini, i volontari dell’associazione nazionale dei Carabinieri (reggendo il gonfalone della Regione Veneto), una pattuglia dei Carabinieri, della Polizia di Stato e della Polizia locale: Forze dell’ordine che hanno accolto i due feretri con il saluto militare.
Solo il rintocco delle campane ha scandito l’attesa della funzione, un’attesa che i presenti hanno vissuto in silenzio, rivolgendo uno sguardo di vicinanza alle famiglie delle due giovani che stavano arrivando, mentre uno striscione, baciato dalla luce del sole, dedicava un messaggio a questi due nuovi angeli: “Le stelle più belle del nostro cielo”.
Alle 14.30 la preghiera collettiva ha unito tutti i presenti, in attesa dell’arrivo dei feretri, mentre giungeva in loco Devis Da Ros, compagno di Sara, reggendo in mano un cuore di fiori nel quale si leggevano i nomi delle due figliolette della giovane mamma, Helena e Sophia.
Presenti anche il fidanzato di Jessica Fragasso, Giovanni, accompagnato dalla sua famiglia, e Stefania Di Grazia, la madre di Sara Rizzotto.
Silenzio che si è fatto ancor più presente con l’arrivo dei due feretri, due bare bianche con sopra delle cascate di rose rosse, mentre don Marco Zarpellon, parroco di San Vendemiano, leggeva il messaggio giunto dal vescovo di Vittorio Veneto monsignor Corrado Pizziolo, il quale ha espresso la volontà di unirsi alla preghiera di suffragio, sostenendo che queste sono “tragedie che lasciano senza parole”.
Assieme a don Marco e al vicario parrocchiale di San Vendemiano don Lorenzo Cavinato erano presenti anche don Mario Fabbro e padre Giuseppe Menzato, parroci rispettivamente di Mareno di Piave e dei Santi Martino e Rosa di Conegliano, e il vicario episcopale dell’Aeronautica militare don Antonio Coppola.
Una funzione che è stata scandita dalla musica e dal canto di un coro di giovani e che ha visto un’accorata omelia di don Lorenzo Cavinato, vicario di San Vendemiano: un’omelia dove la vicinanza è stata svelata alla fine, quando il sacerdote ha narrato la storia della sua famiglia, contrassegnata dalla scomparsa della prima moglie del padre, proprio in un incidente stradale. Ma anni dopo il padre ha potuto godere della nascita dello stesso don Lorenzo, a testimonianza di quanto “la vita sa fiorire dove la morte ha colpito”.
“L’amore vissuto non può morire. Oggi il cielo tace e il silenzio è il colore che prevale – è stato il messaggio dell’omelia – Ci riscopriamo fragili, deboli, ognuno di noi vive una certa solitudine dentro al suo cuore”.
“Chi farà da mamma a Helena e Sophia? Come si può vivere con questo vuoto dentro? – ha proseguito – Ora Jessica e Sara vivete in Dio e Dio è dappertutto e un giorno ci troveremo insieme”.
“Non sprechiamo la vita in sogni da poco – ha continuato – Abbiamo fame di Jessica e di Sara, di madre, di figlia, compagna e amica: sentiamo i morsi del cuore che chiede ancora di assaporare il loro sguardo e il suono della loro voce. Non ho parole per descrivere questo fatto, ma provo a balbettarlo”.
“L’unico modo per onorare la loro memoria è ricordare che ci sono ancora dei giorni davanti a noi – ha concluso – Dobbiamo vivere, dobbiamo farlo anche per loro”.
La cerimonia è proseguita tra la commozione generale, che è cresciuta alla fine, quando sono stati dedicati dei ricordi a queste due giovani vite spezzate: ricordi accolti dagli applausi dei presenti.
“Quando pensiamo a te, ci troviamo di fronte alla dolcezza del tuo sorriso, alla profondità del verde dei tuoi occhi – sono le parole dedicate a Sara dalle colleghe di lavoro – La vita ti ha presentato tante sfide, che sono state la tua forza. Abbiamo conosciuto e apprezzato la tua professionalità nel lavoro, così giovane e preparata. Sapevi essere determinata, presente, puntuale. Amavi il tuo lavoro“.
Parole a cui sono seguite quelle di Cristina, la migliore amica di Jessica, che prima ha letto un messaggio contenuto in una lettera, che proprio Jessica le aveva scritto per il suo sedicesimo compleanno, esprimendole tutta la sua gratitudine per l’amicizia che le aveva saputo dimostrare.
“Questi 15 anni di amicizia sono scivolato via in un battito di ciglia. Non ci siamo mai allontanate, neppure quando abbiamo scelto strade e sogni diversi – ha detto l’amica – Tu hai una parte di me e io avrò sempre una parte di te. Anche se non ti vedrò, saprò sempre che ci sei. Grazie per la persona che sei: parlerò sempre al presente. Grazie per essere te, grazie per essere Jessica“.
Parole a cui sono seguite le note della canzone “Piccola anima” di Ermal Meta ed Elisa e il lancio dei palloncini bianchi in aria. Un momento in cui le famiglie, addolorate per questa perdita, hanno detto “addio” a Sara a Jessica, nella commozione generale, una commozione mista a un silenzio, dove si sentiva soltanto il rintocco delle campane.
Al termine della funzione, Zaia si è espresso sulla vicenda con i giornalisti, ribadendo la necessità di contribuire alla raccolta fondi organizzata a sostegno delle bimbe di Sara Rizzotto e citando la proposta di trovare per papà Devis una casa popolare vicino ai nonni.
Zaia si è inoltre espresso sulla questione degli arresti domiciliari dati al responsabile della tragedia: “Le leggi saranno anche scritte bene, ma vanno applicate bene. Spero vivamente che qualcuno riveda questa decisione e che la punizione sia esemplare”.
“I domiciliari sono per noi inspiegabili: vicinanza totale alle famiglie – ha concluso Zaia – Noi ci siamo in questa partita”.
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