Scoppia la polemica sui plateatici. Fratelli d’Italia: “Richiesta la tassa relativa al periodo pandemico”. Dario: “Pronto un fondo a sostegno delle attività”

A Conegliano in questi giorni si parla di attività commerciali e specialmente di plateatici: a sollevare il dibattito politico è stato il circolo di Fratelli d’Italia che ha riferito di aver ricevuto “continue lamentele da parte degli esercenti, poiché l’amministrazione comunale sta inviando a tutti i pubblici esercizi, una comunicazione riguardante la tassa per il plateatico”. 

“Fin qui non ci sarebbe niente da obiettare, ma ricordiamo che la stessa viene attribuita a un periodo pandemico – ha proseguito il circolo – Qui nasce la questione: il Comune dovrebbe tenere conto del periodo di mancati introiti degli esercenti”.

“Noi di Fratelli d’Italia ci chiediamo come si possano chiedere ingenti somme, senza dare un supporto alle attività commerciali – ha aggiunto il gruppo politico – Durante l’intero anno 2020 dobbiamo ricordarci che gli esercizi pubblici, che vantavano un plateatico, non hanno potuto usufruirne, poiché c’era l’obbligo della chiusura delle attività”.

“Il Comune dovrebbe andare incontro agli esercenti e non contro, affossandoli in un momento di loro rinascita – ha concluso Fratelli d’Italia – Noi di Fratelli D’Italia, vicini ai commercianti, chiediamo l’esenzione dal pagamento del canone patrimoniale unico, riguardante l’occupazione del suolo pubblico relativo al plateatico per l’anno 2020. Speriamo questa volta di essere ascoltati, dopo la bocciatura della mozione sul caro energia, presentata a febbraio”.

A confermare l’arrivo di tale comunicazione è stata anche l’ex titolare del Le Rose Caffè Bistrot, locale aperto nel 2019 negli spazi dello storico bar Palazzi, in Corte delle Rose, poi chiuso lo scorso settembre con un passaggio di gestione: ora l’ex esercente svolge un lavoro da dipendente e ha riferito di aver ricevuto lo scorso 5 maggio la comunicazione per il saldo di 937 euro (di cui 115,34 euro di interessi), dove si legge che l’importo riguarda il periodo compreso dal 1° gennaio al 24 luglio, anche se l’ex titolare ha riferito che la cifra “si riferisce ai primi tre mesi del 2020”.

“I conti non tornano, ho chiesto spiegazioni: mi è stato detto che il sistema prevede delle proporzioni e che l’importo è corretto – ha affermato l’ex titolare – Tra l’altro, avendo chiuso a settembre (anche la partita iva), l’attività risulta comunque intestata a me fino a dicembre: questa cosa non me la so spiegare. Ho chiesto se posso pagare a rate, ma o pago subito (e avrei uno sconto), altrimenti ci sarebbe la necessità di un accertamento e verrebbero aggiunte altre spese, per andare oltre i mille euro“. 

“Nel 2020 non mi era arrivata la lettera annuale dell’Abaco per il mancato pagamento di quei tre mesi: non avevo ricevuto nessuna comunicazione quell’anno (di solito arrivava tra marzo e aprile), – ha concluso – ma avevo ricevuto una comunicazione l’anno successivo, con l’avviso di uno sconto e comunque la cifra di 1.700 da pagare, nonostante in zona rossa e arancione ci fosse solo l’asporto e quindi il plateatico che non veniva usato”.

In altri due casi, invece, i titolari di attività interpellati hanno riferito di non aver ricevuto ancora alcuna comunicazione, spiegando di aver invece maturato un credito, avendo pagato l’importo per intero, nonostante lo stop dettato dal lockdown.

Informato del caso, l’assessore al Commercio per il Comune di Conegliano Yuri Dario ha fornite alcune indicazioni, annunciando che è già prevista la pubblicazione di un bando, che mette a disposizione delle attività commerciali la cifra di 30 mila euro, provenienti dal fondo Covid del bilancio comunale.

“Il 31 marzo è scaduta la gratuità sugli ampliamenti dei plateatici prevista dalla legge – ha spiegato – Dal 1° aprile i plateatici sono andati a pagamento e in quella data le attività dovevano presentare una richiesta di ampliamento: c’è chi lo ha fatto e altri no, a seconda di quelle che sono le loro intenzioni. Pertanto è corretto che Abaco abbia inviato delle comunicazioni agli esercenti interessati, tramite una lettera con cui sollecita la presentazione di questa richiesta e il pagamento della relativa tassa: è un obbligo di legge e il Comune, in questo caso, non fa nulla”.

“La comunicazione è relativa al 2022, dal periodo tra il 1° aprile e il 31 dicembre – ha proseguito – I primi tre mesi erano legati ai decreti Covid, che ora sono scaduti, quindi chi vuole un ampliamento lo deve chiedere e lo deve pagare: c’è chi lo chiede e lo paga e c’è chi non lo chiede più e quindi non deve pagare. Gli esercenti devono saldare anche per la parte già autorizzata in passato, mentre per l’area in più dovranno presentare una piantina con la disposizione del plateatico, attendere l’autorizzazione e poi provvedere al versamento della tassa di occupazione del suolo pubblico“.

Nel caso dei titolari che hanno maturato un credito sulla tassa, Dario ha confermato che si tratta di “coloro che hanno pagato per gli anni precedenti”, spiegando che Abaco si occuperà della questione, o con un rimborso o con una compensazione: “I soldi che sono stati versati non verranno persi. Non lo vedo un problema in nessun caso”, ha aggiunto l’assessore.

Per quanto riguarda la comunicazione del 2020 giunta soltanto adesso, come nel caso dell’ex esercente del Le Rose Caffè Bistrot, Dario ha osservato che a suo dire si tratta della riscossione di un mancato pagamento passato, in quanto le lettere inviate riguardano l’annata in corso. Oltre a ciò, l’assessore al Commercio ha segnalato che sono stati stanziati a bilancio dei fondi Covid per gli esercizi commerciali, quantificabili a 30 mila euro.

“Questi soldi si aggiungeranno ad alcuni residui che abbiamo – ha affermato – Saranno distribuiti con una graduatoria e dovranno favorire i piccoli esercizi commerciali, distanti dal centro: sul sito verrà messo un modulo da compilare, che formerà un punteggio e una delle voci riguarderà la presenza del plateatico. Non sono grandi cifre, però è sempre un aiuto: magari un piccolo esercizio riuscirà a pagare l’affitto di un mese”.

“Ne ho discusso con Ascom – ha proseguito – Abbiamo valutato i criteri e andremo a formalizzare il bando a breve: adesso va realizzato dal punto di vista amministrativo e poi pubblicato. Contiamo di soddisfare un centinaio di domande”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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