Sconfitto al Tar del Veneto, Zanchettin spiega il ricorso contro la pizzeria “Al Cantonet” a Conegliano

Si è da poco conclusa la vicenda che ha coinvolto la pizzeria “Al cantonet” di via XX Settembre a Conegliano (qui l’articolo), la quale si era vista revocare l’autorizzazione per un plateatico (nella foto)  in seguito a una nota presentata lo scorso 28 giugno all’amministrazione comunale dall’avvocato Maurizio Zanchettin, titolare di uno studio legale da lì poco distante.

La pizzeria, visto il protrarsi della vicenda, aveva deciso di fare ricorso al Tar del Veneto, il quale ha dato ragione ai gestori dell’esercizio: in sostanza, nella sentenza si legge come il Tar abbia rilevato un “difetto di motivazione”  dei “provvedimenti impugnati”  e imposto all’amministrazione, che aveva revocato la concessione per il plateatico, “una valutazione concreta e attuale dell’interesse pubblico”.

Sulla vicenda si è espresso anche l’avvocato Maurizio Zanchettin, che ha spiegato alcuni aspetti: “La causa è stata vinta dalla controparte in quanto il giudice ha ritenuto che l’aspetto del pubblico interesse non fosse sufficientemente esplicitato”.

“La controparte ha fatto riferimento anche alla mia presenza nella commissione edilizia del Comune di Conegliano, anche se questa cosa non aveva nulla a che vedere con la causa in corso – ha specificato il legale – e su questo punto vorrei dire che confermo il fatto di esserne membro da vent’anni, ma il giudice non si è basato su questo aspetto per valutare la vicenda, bensì su quanto detto prima”.

“Qualche mese fa – ha raccontato Zanchettin – ho ritenuto opportuno presentare la nota in quanto coproprietario di Casa Longega, l’edificio storico dove sorge la pizzeria: mancava l’autorizzazione da parte della Soprintendenza e il plateatico costituiva una certa pericolosità per la circolazione”.

E proprio sulla questione della mancata autorizzazione, il Tar ha dedicato un passaggio nel testo della sentenza, dove si legge come “tale mancanza non possa essere di per sé sola idonea a giustificare l’annullamento in autotutela dell’autorizzazione precedentemente rilasciata dal Comune”. “Oltre alla questione della mancata autorizzazione, era importante il problema della pericolosità nella circolazione, dato che risultava complesso il passaggio con l’auto”, ha ribadito Zanchettin.

Nella sua nota, infatti, il legale aveva sottolineato come il plateatico risultasse “un intralcio alla sicurezza della circolazione viaria”,  mentre la bellezza del monumento fosse “disturbata da un’accozzaglia di elementi eterogenei”:  di conseguenza l’amministrazione comunale veniva invitata dall’avvocato ad “assumere i necessari provvedimenti in autotutela”.

“Essendosi conclusa la causa in cui risultavo parte in causa – ha concluso Zanchettin – mi sembrava opportuno chiarire come l’assenza di una qualsiasi autorizzazione da parte della Soprintendenza e la constatazione di una pericolosità per la circolazione viaria siano state le motivazioni alla base della nota che ho presentato”.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: google/maps).
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