I militari della tenenza della Guardia di Finanza di Thiene, su disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Vicenza, in relazione ad indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno sottoposto a sequestro preventivo per equivalente 50 mila euro in depositi finanziari nella disponibilità di P. L., imprenditore 47enne di Conegliano e di F.F., 64enne thienese, rispettivamente già amministratore ed attuale legale rappresentante di una società a responsabilità limitata.
L’esecuzione del provvedimento ablatorio è l’epilogo di una più complessa operazione di polizia economico-finanziaria avviata mediante un controllo di natura amministrativa sulla base di gravi indizi di violazione alle norme tributarie emerse, mediante l’analisi degli alert di rischio derivanti dalle interrogazioni alle banche dati in uso al Corpo, sul conto della srl facente capo a P.L. e F.F..
L’attività investigativa ha permesso di constatare che i due imprenditori, al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto, per un importo ricostruito in circa 50 mila euro, oltre a non aver presentato le previste dichiarazioni annuali per tre periodi d’imposta consecutivi, non avevano esibito, nel corso dell’attività ispettiva, le scritture contabili la cui istituzione e conservazione è obbligatoria.
La ricostruzione del volume d’affari è stata eseguita, da parte dei Finanzieri, in via alternativa attraverso l’incrocio degli elementi emergenti dalle banche dati e di quelli dei controlli incrociati eseguiti nei confronti di diversi clienti.
Al termine dell’attività ispettiva P.L. e F.F. sono stati denunciato alla locale autorità giudiziaria per l’ipotesi delittuosa prevista dall’articolo 10 del Decreto legislativo del 10 marzo 2000, numero 74, per aver occultato o distrutto e comunque sottratto all’ispezione, documentazione fiscale della quale era obbligatoria la conservazione.
L’occultamento o la distruzione di documentazione contabile, oltre ad essere oggetto di sanzioni di natura amministrativa, integra una fattispecie penalmente rilevante che, a seguito di modifiche normative intervenute nel 2015, consente di adottare lo strumento del sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, del profitto del reato, con riferimento al patrimonio e ad ogni altro bene comunque nella disponibilità degli indagati.
L’operazione delle Fiamme gialle si è sviluppata secondo il dispositivo operativo del Corpo nell’ambito del contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria ed è stata condotta trasversalmente tanto sotto il profilo amministrativo-tributario quanto quello penale con il conseguente sequestro preventivo del patrimonio finalizzato alla confisca, che è obbligatoria nel caso in cui il procedimento penale si concluda con la condanna degli indagati.
(Fonte e foto: Guardia di finanza).
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