Tre dei più importanti progetti di architettura del 2021 selezionati dalla IV edizione del Premio Regula, che compariranno nella pubblicazione “100 progetti italiani”, curata dall’architetto Franco Bulgherini e pubblicata da RDE Editore, sono frutto dello studio dell’architetto Mario Mazzer, professionista nato e tuttora presente con il suo studio nella città del Cima.
Il primo dei tre, il progetto “Snaidero USA New York City Flagship store”, è anche risultato primo classificato nella categoria retail (sette in totale i progetti premiati), assieme a quelli di famosi archistar quali Renzo Piano, premiato per il progetto del nuovo “Ponte di Genova”, e dello Studio Italo Rota (che ha progettato il padiglione Italia all’Expo di Dubai), premiato per il progetto “Musei civici Reggio Emilia”.
Lo showroom “Snaidero USA New York City Flagship store” aveva già vinto 3 premi negli Stati Uniti tra i quali il prestigioso International Architecture Award 2021 nella categoria Retail.
Gli altri due progetti che entrano con forza nella pubblicazione dei lavori più significativi dell’architettura italiana del 2021 sono Villa Emma in Costa Smeralda, una grande abitazione privata situata accanto a quella di Silvio Berlusconi, che sorge sul promontorio che guarda il Mar Tirreno, e la Cantina Bertinga a Gaiole in Chianti, di proprietà di Anatoly Korneev e Maxim Kashirin, prima conosciuti come gli ambasciatori del vino italiano in Russia e ora diventati anche imprenditori.
Per Villa Emma lo Studio Mario Mazzer Architects è stato premiato la settimana scorsa a Parigi con il DNA Award per l’architettura e con una menzione d’onore per l’immagine coordinata di un Brand Italiano.
Nel 2020 era un altro il premio prestigioso conferito all’architetto Mario Mazzer, classe 1955: la sua maniglia anti Covid-19 “NoHand” aveva infatti vinto il prestigioso riconoscimento del Good Design Award a Chicago.
Coneglianese di origine, da giovane ha vissuto e studiato in diverse città italiane. Si è laureato in architettura al Politecnico di Milano e diplomato alla scuola Politecnica di Design e ha preferito la città del Cima a Milano “per la qualità della vita”, come ha spiegato.
A Milano è cresciuto professionalmente, sotto la guida dei maestri Achille Castiglioni e Marco Zanuso, e lì ha aperto il suo primo studio nel 1981. Poi, nel 1985, si è trasferito a Conegliano, dove il suo studio è ospitato nel prestigioso palazzo Montalban, che conta al suo interno 14 professionisti tra progettisti e designer, a cui si aggiungono anche delle collaborazioni esterne.
“Sono onorato per questo riconoscimento, che dimostra come vivendo e lavorando in provincia si possano creare architetture e interior design di eccellenza – ha affermato Mario Mazzer, di rientro da Roma dove ha ricevuto dal presidente del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, Massimo Sessa, il premio Regula per il retail – La nostra forza è l’essere nati dal design e portare nell’architettura il valore del dettaglio. Progettiamo come se dovessimo scrivere un romanzo, ricco di particolari, nel quale il concept parte dall’interno. La qualità che riusciamo a dare è al millimetro. Questa filosofia ci ha portato anche quest’anno a ricevere ben dieci riconoscimenti”.
La sua maniglia anti Covid-19 è stata selezionata dall’Osservatorio permanente del Design ADI per la pubblicazione sull’ADI Design Index 2020, il primo volume del ciclo biennale che raccoglie quanto preselezionato per il Premio Compasso d’Oro ADI 2022.
“Questa maniglia fa leva sul fatto che gomito e avambraccio sono le parti del corpo delegate alla funzione di apertura e chiusura della porta, proteggendo quindi le mani dalla contaminazione da virus e batteri – ha spiegato Mario Mazzer – La sua forma essenziale e moderna è data da un cilindro che si eleva in alto per facilitare l’apertura con il gomito e avambraccio. Un piccolo cambiamento delle abitudini del singolo diventa così utile alla collettività, soprattutto in quei luoghi pubblici ad alta frequentazione, dove la continua sanificazione diventa difficile se non impossibile”.
“Sono nato qui e qui sono voluto tornare a vivere e lavorare per la qualità della vita. Mia moglie, milanese, quando aspettavamo la prima figlia ha deciso che qui sarebbe cresciuta meglio e ci siamo trasferiti – ha aggiunto Mazzer – per la tranquillità quindi, ma non solo, anche per la consapevolezza che la provincia è generatrice di innovazione“.
“Quando spiego ai miei clienti stranieri che non vivo a Milano non ne capiscono la ragione. Poi li invito qui: vedendo la serenità e la libertà mentale con cui lavoriamo capiscono come nascono le creazioni più ardite – ha proseguito – Per coronare il tutto mi piacerebbe firmare un’architettura contemporanea per quest’area, che valorizzi la sua vocazione vitivinicola“.
“Penso a un centro della cultura enologica, una struttura relazionale come la Cité du vin a Bordeaux, pensata e realizzata a Conegliano, che è la patria del Prosecco – ha concluso – ma soprattutto il fulcro di un percorso che ha portato, con il riconoscimento Unesco, ad accendere i riflettori del mondo sul nostro territorio”.
(Foto: Studio Mario Mazzer Architects).
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