E’ stato rinviato da lunedì 12 a martedì 20 novembre, dalle ore 9, sempre nell’aula bunker a Mestre, in Corte d’Assise d’Appello di Venezia, il processo d’appello a Mihail Savciuc, l’oggi 20enne di origine moldava assassino reo confesso dell’ex fidanzata e connazionale Irina Bacal (a sinistra nella foto con Mihail), vent’anni, residente a Conegliano, e del bimbo che la ragazza, incinta al settimo mese, portava in grembo e che era anche figlio suo.
L’ennesimo femminicidio è stato perpetrato la sera del 19 marzo del 2017 e poi l’omicida ha anche occultato il corpo in un boschetto nel Vittoriese. In primo grado l’imputato, accusato di omicidio pluriaggravato dalla premeditazione e di occultamento di cadavere, è stato condannato a trent’anni di reclusione, sentenza emessa il 10 novembre dello scorso anno, in Tribunale a Treviso, dal giudice Piera De Stefani.
La famiglia di Irina è assistita dall’avvocato Andrea Piccoli, del Foro di Treviso, con la collaborazione di Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità in ogni tipologia di sinistro, a tutela dei diritti dei cittadini e delle vittime.
(Fonte: Studio 3A).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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