“Salvarli è un’esperienza unica ed entusiasmante“: queste le parole che sono risuonate maggiormente lo scorso venerdì 8 febbraio a Conegliano, nella Sala Informagiovani di piazzale Fratelli Zoppas (Biscione), durante la serata informativa organizzata dalla sezione di Treviso dell’Ente nazionale protezione animali (Enpa) per illustrare le tecniche di salvataggio degli anfibi nei siti di migrazione di Revine Lago e di altre aree vicine della Vallata del Soligo.
Durante l’incontro, il volontario Adriano De Stefano, con il supporto tecnico di altri giovani collaboratori, ha raccontato la sua esperienza sul campo fornendo interessanti aneddoti a tutti i neo “rospisti” e alle diverse persone che da anni lo seguono in questa delicata operazione di salvataggio di rane, rospi e altri piccoli anfibi che nelle prossime settimane invaderanno le strade a ridosso dei laghi di Revine e in altri siti a Colmaggiore di Tarzo e da Soller a Tovena, frazioni di Cison di Valmarino.
Con i primi caldi, infatti, i vari anfibi, a decine di migliaia, si desteranno dal letargo sui boschi e scenderanno verso i corsi d’acqua e gli stagni per deporre le uova. Questa migrazione durerà circa 60 notti e si intensificherà maggiormente durante i giorni di pioggia, soprattutto se le temperature non dovessero abbassarsi più di tanto. In estate, poi, i giovani rospetti, nati da poco, faranno il percorso inverso e cercheranno di raggiungere il bosco risalendo la strada.
Durante questa migrazione i piccoli animali, in assenza di una particolare azione di prevenzione da parte dell’uomo, rischierebbero di essere schiacciati dalle automobili nei momenti in cui attraversano le strade.
I volontari, proprio perché hanno a cuore questa causa, si organizzeranno per raccogliere gli anfibi, riponendoli in un secchio, e liberandoli poi al lato opposto della strada. Rospi e rane, scendendo dai boschi, troveranno delle reti, appositamente posizionate per impedire loro di raggiungere la strada, e incontreranno tante persone pronte a salvare loro la vita.
Le operazioni di salvataggio si svolgeranno dal tramonto in poi lungo le carreggiate stradali vicine ai siti oggetto delle migrazioni degli anfibi. Buonsenso, esperienza, attrezzatura adeguata e colpo d’occhio saranno le doti più apprezzate per essere veramente d’aiuto ai piccoli animali.
Il vero “rospista”, quindi, non potrà farsi mancare un giubbotto catarifrangente, una torcia impermeabile e ricaricabile, dei comodi scarponcini o degli stivali in gomma, dei guanti in lattice e una mantellina impermeabile con cappuccio.
“In sedici anni di storia – ha affermato il volontario Adriano De Stefano – abbiamo salvato molte vite. Ogni anno siamo a pattugliare le strade vicine ai corsi d’acqua della nostra zona di Revine per traghettare rane e rospi verso un porto sicuro. Senza i volontari le morti sarebbero molte e prima del nostro intervento le strade, nel periodo delle migrazioni di anfibi, erano un disastro perché tanti esemplari morivano schiacciati dalle auto”.
“Gli anfibi – prosegue De Stefano – vivono in moltissimi ambienti diversi e si nutrono di numerosi invertebrati parassiti degli orti e delle colture, risultando dei grandi alleati per l’uomo. Purtroppo in Italia gli anfibi stanno diventando sempre più rari e nelle nostre pianure è molto difficile vederli. La migrazione di anfibi nella provincia di Treviso è una fra le più importanti d’Italia e l’opera dei nostri volontari è riconosciuta e apprezzata”.
“A Revine e Colmaggiore – conclude il volontario – sono stati posizionati anche dei “rospodotti”: particolari tunnel che aiuteranno rane e rospi a raggiungere l’acqua senza attraversare la strada. Il periodo di salvataggio, a seconda del meteo, inizierà all’incirca verso la metà o la fine di febbraio e si protrarrà per circa tre o quattro settimane. Durante quei momenti, l’azione dei volontari si svolgerà ogni sera con inizio poco dopo il tramonto e potrà durare dalle tre alle quattro ore. Invitiamo tutti coloro che fossero seriamente interessati ad aiutarci a chiamare direttamente i volontari responsabili o a consultare i siti: www.enpatreviso.it e www.sosanfibi.it“.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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