Taglio del nastro per le nuove strutture di Fondazione Bernardi a Campolongo: il prossimo anno prevista una comunità a Paré

Campolongo di Conegliano ha potuto festeggiare ieri, sabato 15 ottobre, l’inaugurazione della nuova comunità e del centro diurno di Fondazione Bernardi, intitolate a Giobatta Grigolin e Renato Sartor: sulle facciate hanno assunto colori vivaci e sgargianti quei particolari mattoni Isotex in legno-cemento che erano stati presentati alla cerimonia di posa della prima pietra (qui il link), soltanto un anno prima.

La costruzione delle due strutture è stata possibile grazie al contributo lasciato in eredità da Maria Antonietta Bernardi, ma un concreto aiuto è arrivato anche da aziende e privati nell’area.

Erano presenti tantissime autorità dell’area del coneglianese, politiche, militari e civili: a tagliare il nastro con il presidente Mario Secolo c’era il sindaco Fabio Chies, la consigliera regionale Sonia Brescacin, la presidente del Comitato dei sindaci del Distretto di Pieve di Soligo Lisa Tommasella, il direttore dell’Unità operativa complessa dell’infanzia dell’Ulss2 Nicola Michieletto, la famiglia Grigolin al completo, il deputato Gianangelo Bof e Stefania Campodall’orto in rappresentanza del club Rotary locale.

A celebrare la benedizione c’era il vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo. Grande soddisfazione soprattutto per gli educatori, che da lunedì avranno il compito di trasferire i ragazzi della comunità di Paré nella nuova sede, liberando spazio per un nuovo progetto di accoglienza specifico: le stanze sono già state completamente arredate, manca soltanto qualche rifinitura al verde del cortile.

Le due strutture, da una parte la comunità dall’altra il centro diurno, consentiranno di accogliere ragazzi con disagi sociali o problematiche famigliari, dando loro l’opportunità di crescere e di formarsi in un ambiente protetto che guarda al loro benessere psicofisico.

“Lunedì 17 ottobre il centro diurno sarà già operativo – afferma il dottor Mario Secolo – il prossimo anno apriremo a Paré una comunità più incisiva adatta ad accogliere ragazzi afflitti da disagio sociale e psichico. Sarà una sfida importante e l’aiuto di tutti ci sarà utile”. 

“Devo dire che i tempi per la realizzazione anche da un punto di vista tecnico esecutivo sono stati rapidissimi, per cui devo fare grandi ringraziamenti alla ditta Brussi Costruzioni e ai progettisti – ha affermato il sindaco Fabio Chies – Oggi queste strutture, inserite nella realtà di Campolongo, ci permetteranno di insegnare ai ragazzi a visitare queste strutture, di vivere pienamente queste condizioni senza considerarle qualcosa di diverso dal quotidiano. Vogliamo una Conegliano inclusiva, che guarda al futuro”.

“C’è un aspetto culturale, relazionale ed esistenziale legato a quello che per noi è il concetto di famiglia – ha commentato Sonia Brescacin, presidente della Quinta Commissione consiliare del Veneto – L’idea di famiglia è da sempre protagonista del nostro welfare. Grazie a quello che hanno creato comunità come queste, dove il tema della famiglia è sentito collettivamente”.

“Mi piace ricordare quello che i miei nonni mi dicevano sempre – ha esordito Lisa Tommasella – ovvero che un tempo si viveva in grandi case con più nuclei familiari e in qualche maniera ci si dava una mano a vicenda. Sviluppare di nuovo quella rete sociale di aiuto e mutuo soccorso è il motore che sostiene la società”.

“Mi complimento per l’alta professionalità degli operatori che lavorano alla Bernardi, la Fondazione cerca assieme a noi di restituirli alla comunità nella maniera più utile alla comunità stessa, con un progetto di vita – ha affermato il dottor Michieletto. – Per l’emergenza dei ragazzi in difficoltà siamo partiti con la predisposizione di alcuni numeri verdi e stiamo cercando di mettercela tutta per evitare la psichiatrizzazione, ovvero quando i ragazzi entrano in un circuito nel quale si innesta una certa cronicità. Anche per questo devo ringraziare il dottor Secolo e tutti gli educatori”.

“Vedere il nome di mio nonno all’esterno di questa struttura è bellissimo – ha affermato Benedetta Grigolin, nipote di Giobatta, riferendosi al centro diurno – Per la mia famiglia è stato un riferimento robusto, che ci ha insegnato i valori del lavoro e della famiglia. Dobbiamo a lui quello che siamo ora e, anche se abbiamo compiuto centinaia di cantieri, questo è sicuramente il progetto più importante per noi”. 

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts