La Procura della Repubblica di Pordenone ha respinto la richiesta di patteggiamento proposta dagli avvocati difensori dell’imprenditore di origini bulgare Dimitri Trajkov.
Egli, la sera del 30 gennaio scorso, provocò l’incidente sull’autostrada A28, nel tratto tra Villotta di Chions e Azzano Decimo, nel quale persero la vita le due cugine Jessica Fragasso di 20 anni e Sara Rizzotto di 26 anni. Rimasero, inoltre, gravemente ferite le figliolette di quest’ultima, rispettivamente di 2 anni e mezzo e 5 mesi.
L’udienza durante la quale il giudice Monica Biasutti deciderà se concedere al 61 enne, titolare di una ditta operante nel settore dei trasporti su gomma, il rito abbreviato o procedere con quello ordinario si svolgerà martedì 24 maggio nel Tribunale di Pordenone.
L’offerta risarcitoria di 70 mila euro, precedentemente proposta dalla difesa, è stata anch’essa rifiutata dal Pubblico ministero Federico Facchin, ma come spiega l’avvocato di Trajkov Gianni Massanzana, la somma di denaro a favore delle figlie di Sara Rizzotto, che si aggiungerebbe a quella dell’assicurazione del Suv, sarà nuovamente avanzata durante il processo al fine di alleviare, in minima parte, le sofferenze della famiglia.
I reati contestati all’imprenditore sono omicidio stradale plurimo, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. Su questi due ultimi capi d’accusa si concentreranno gli avvocati per dimostrare che egli quella sera, quando si mise al volante del Land Rover Freelander nero e piombò ad una velocità di 180 km/h sulla Fiat Panda azzurra, con a bordo le due cugine e le due bambine, avesse un tasso alcolemico non superiore a 0,8 grammi per litro di sangue dovuto ad un bicchiere e mezzo di vino, bevuto prima di partire.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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