La Chirurgia di Conegliano si colloca al primo posto nel Veneto e al secondo posto a livello nazionale per i tempi di degenza post-operatoria (media di 4 giorni) dopo interventi di chirurgia laparoscopica per tumore maligno del colon, che rappresenta il secondo tumore maligno per numero di ricoveri in Italia.
Questo importante risultato emerge dal report pubblicato nei giorni scorsi da AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) nell’ambito del Programma Nazionale Esiti (PNE), che rappresenta uno strumento fondamentale di governo del sistema per migliorare la qualità delle cure del Servizio Sanitario Nazionale.
L’Unità Operativa diretta dal dottor Maurizio Pavanello si distingue anche come volume di attività per tumore maligno del colon e risulta preceduta solo da istituzioni più complesse il cui volume è dato dalla somma di diverse Unità Operative. Nell’analisi dei ricoveri per questa patologia, la Chirurgia del Santa Maria dei Battuti si colloca al nono posto in Veneto e al 100° posto su 674 strutture nazionali totali; per il volume degli interventi di chirurgia laparoscopica il piazzamento è ancora migliore: sesto posto in regione e 52° nella classifica nazionale.
“Questi dati rendono conto di un grandissimo lavoro di équipe – spiega il dottor Pavanello – condotto quotidianamente con professionalità ed entusiasmo da molteplici figure che compongono l’ERAS Team (chirurghi, infermieri, anestesisti, gastroenterologi, dietisti, enterostomisti), lavoro finalizzato all’ottimizzazione della presa in carico dei pazienti e del rapido recupero dopo intervento chirurgico.
Tutto questo è reso possibile grazie al protocollo ERAS (Enhanced Recovery After Surgery). L’acronimo sta ad indicare il percorso di Riabilitazione Intensiva pre-, peri- e post-operatoria, fondato su protocolli internazionali in base alle più recenti evidenze scientifiche in materia e attivo nella Chirurgia di Conegliano da più di 4 anni, non solo in ambito colo-rettale ma anche per la chirurgia esofago-gastrica. I pazienti giungono all’intervento preparati nelle migliori condizioni possibili, con una riduzione del tasso di complicanze mediche e chirurgiche del 50%, una rapida ripresa della vita quotidiana e una conseguente riduzione della degenza ospedaliera, ottimizzando anche l’organizzazione di tutta l’attività chirurgica con un possibile impatto nella gestione e nel rispetto delle liste d’attesa”.
Il percorso ERAS è stato potenziato negli ultimi mesi grazie alla tecnologia con l’adozione di un applicativo dedicato. Tramite una specifica app il paziente, attraverso il suo cellulare, è in continua comunicazione con la struttura ospedaliera, sentendosi preso in cura costantemente e puntualmente monitorato nelle attività da svolgere (alimentazione, attività fisica, astensione da fumo e alcool, assunzione degli integratori di immunonutrizione e maltodestrine) in tutte le fasi del percorso di cura. L’applicativo rappresenta quindi l’evoluzione di ERAS con la tecnologia sempre più al servizio di pazienti e del personale sanitario, a partire dal primo contatto in ambulatorio per poi proseguire in sala operatoria con le tecniche mininvasive (laparoscopia) e le ultime innovazioni (visione 3D, robotica, immunofluorescenza) che riducono notevolmente l’impatto del trauma operatorio e migliorano la precisione del gesto chirurgico.
“I risultati che emergono dal PNE e che certamente sono motivo d’orgoglio – sottolinea Pavanello – sono indicativi di una singola patologia, il tumore maligno del colon. Complessivamente, nel 2022 a Conegliano sono stati eseguiti oltre 120 interventi di chirurgia colorettale e una trentina di interventi di chirurgia esofago-gastrica e in entrambi gli àmbiti la pressoché totalità è approcciata in laparoscopia”.
L’attività della Chirurgia di Conegliano non si limita all’erogazione delle cure, ma è estesa anche alla formazione esterna essendo riconosciuta come Centro di Riferimento per il Corso di Alta Formazione in Chirurgia Generale e Mini-invasiva di base e come Centro di Tirocinio per il Corso di Alta Formazione in Chirurgia Colorettale, entrambi afferenti Scuola Nazionale ACOI (Associazione Italiana Chirurghi Ospedalieri).
(Foto: Ulss 2 Marca Trevigiana).
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