È stato un flashmob molto sentito quello della mattinata di oggi, venerdì 1° maggio, a Conegliano, organizzato dall’associazione Conegliano In Cima di Patrizia Loberto: l’obiettivo era quello di fare una manifestazione pacifica, senza megafoni o colori politici, per esprimere tutto il disagio economico – e allo stesso tempo morale – provato in questo periodo di emergenza dal settore del commercio e, più in generale, dai liberi professionisti.
“Non siamo solo numeri dell’Inps a cui dare 600 euro”, aveva esclamato Loberto nei giorni scorsi e la stessa aveva dichiarato la necessità di un intervento statale sulla tassazione, almeno fino al prossimo 31 dicembre, per dare un po’ di sostegno a tutto il comparto del commercio.
Stamattina tutto ha avuto inizio alle ore 10, per una durata complessiva di mezz’ora della manifestazione: un manifestare silenzioso dei negozianti, ognuno fermo di fronte alle porte del proprio esercizio aperto e con la musica accesa, ha caratterizzato tutte le strade della città, e non si è concentrato solamente in centro.
Sui visi degli esercenti si poteva notare una certa preoccupazione, non era certa una giornata di festa quella di oggi, ma un’occasione per esprimere il proprio disagio: all’appuntamento erano presenti esponenti dell’amministrazione comunale, il presidente di Ascom Treviso Federico Capraro, il patron dell’Imoco Volley Piero Garbellotto, per citare qualche nome, e tutti i commercianti non si sono sottratti alla chiamata.
Oltre ai commercianti stessi, erano presenti anche le partite iva: “tutti in strada”, quindi, da via XI Febbraio fino alla Scalinata degli Alpini – e non solo – dove c’è stata una certa partecipazione.
“Partecipazione nel rispetto delle misure di sicurezza”, ha sottolineato il comandante della Polizia locale Claudio Mallamace, il quale ha aggiunto come nella città ci fossero pattuglie della stessa Polizia locale e della Polizia di Stato, coordinate con Carabinieri e con la Questura, per controllare la situazione.
Lo stesso governatore della Regione Veneto Luca Zaia, in occasione del quotidiano punto stampa a Marghera, ha dichiarato di essere stato messo al corrente di queste manifestazioni e di aver visto delle foto in merito: “Sono occasioni di fermento sociale che è importante non siano politicizzate, ma che giungano dai commercianti. Non ho visto ammassamenti e credo sarebbe delinquenziale punire queste forme di protesta civile“.
Sulla mattinata si è espresso sui social anche il sindaco di Conegliano Fabio Chies, che ha ricevuto simbolicamente la chiave della città da Patrizia Loberto: “Volevo ringraziare i commercianti e tutte le partite iva che hanno evidenziato il proprio disagio per aver dimostrato, ancora una volta, la loro serietà, compostezza e rispetto!”.
“Penso sia doveroso fare una profonda riflessione sulla ‘fase 2’ e permettere, a chi può farlo, in massima sicurezza di riaprire! – ha proseguito il sindaco – Piuttosto mi preoccupa oggi aver visto tantissima gente in giro per la città e per le colline, sembrava una normale giornata di festa!”.
Un evidente monito, quello proferito tra le righe dal sindaco e rivolto alla cittadinanza, a non abbassare la guardia, nonostante l’avvicinarsi delle già annunciate misure di allentamento.
“Io posso anche chiudere per mia incapacità, ma non posso chiudere per incapacità del sistema”, è un esempio di messaggio esposto da un negoziante, in grado di riassumere tutta la preoccupazione nutrita dal settore.
“Quello di oggi è un segnale partito da tutti – ha dichiarato Loberto – ed è un modo per stare vicino alla nostra città con una voce unica, esprimendo quella che è la nostra unione”.
Non è dato sapere se ci saranno altri momenti di questo tipo ma, intanto, oggi i commercianti possono dire di essere scesi “tutti in strada”.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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