Martedì sarà l’ultimo giorno per il negozio di barbiere” Figaro” situato in via Lourdes 56 a Conegliano, un’attività storica che conserva storie e aneddoti, a partire dallo stesso nome, il quale fa subito pensare alla celebre opera lirica mozartiana.
A gestirlo fin dal 1976 sono i coniugi Antonio Fiorot e Susy Mella (che ha iniziato ad affiancare il marito a partire dal 1977): mentre il signor Fiorot si è sempre occupato di barba e capelli dei clienti della bottega, la moglie invece si è dedicata alle chiome delle signore non soltanto del quartiere di Lourdes.
Oltre a ciò, fino all’arrivo della pandemia, i coniugi Fiorot erano soliti occuparsi da 30 anni anche degli ospiti della residenza per anziani Opera Immacolata di Lourdes (gestita dalla Fondazione Sant’Augusta), collocata lì poco distante. Un’attività che non è stato più possibile condurre a causa delle precauzioni assunte contro il Covid-19, come ha spiegato la coppia, senza nascondere una certa malinconia.
“Tutti mi conoscono come Romeo o Figaro e per 30 anni sono stato anche il presidente dei barbieri di Conegliano – ha raccontato con orgoglio il signor Antonio – Sono nato a San Fior, dove tuttora risiedo: lì ho cominciato da ragazzino con la mia professione, per poi andare a lavorare a Pordenone, prima di aprire il negozio qui nel 1976, dove anche le mie figlie sono venute ad aiutarci quando lo studio glielo consentiva“.
“A Pordenone ho lavorato con una persona che aveva fatto il barbiere a Milano, dove in centrocittà esisteva un negozio di barbieri con l’insegna ‘Figaro’: lui stesso aveva fatto esperienza proprio lì – ha raccontato Fiorot – Si tratta di un nome internazionale che mi ha portato fortuna a Pordenone e che ho voluto mantenere anche qui a Conegliano. Speriamo resti”.
Pare, infatti, che i coniugi Fiorot abbiano già trovato il contatto di una persona interessata a proseguire con questo tipo di attività, ma nulla è ancora ufficiale e formalizzato.
Intanto il negozio di via Lourdes ha una lunga storia, secondo quanto riferito dallo stesso barbiere considerato che, prima del suo arrivo, era stato condotto per alcuni anni da almeno due gestori, di cui uno era un suo compaesano.
“In realtà sono in pensione da 11 anni e mia moglie da 3, ma la passione per il nostro lavoro ci ha portato a continuare”, ha spiegato Antonio Fiorot, mentre la moglie Susy ha confessato: “Ora vogliamo fare i nonni”.
“Abbiamo visto scene commoventi di clienti venuti apposta a salutarci, a farsi fare l’ultimo taglio di capelli o della barba. Abbiamo una signora che ha 92 anni ed è sempre venuta da noi – hanno aggiunto i coniugi -. Ora i tempi sono cambiati, notiamo che le attività di parrucchiere sono sempre di più di tipo unisex e non più di barbiere classico, una figura che sta scomparendo, cosa che preoccupa diversi nostri clienti”.
“Il ricordo più bello è sicuramente il bel rapporto venutosi a creare con la gente del quartiere – hanno proseguito – E il consiglio da dare a chi voglia fare il nostro stesso mestiere è proprio questo: trattare in maniera famigliare i propri clienti (senza essere eccessivamente curiosi)”.
“Martedì sicuramente avremo ancora chi verrà a trovarci: dispiace, anche le nostre figlie si sono commosse per la chiusura imminente, ma ormai era giunta l’ora di concludere la nostra attività“, ha specificato la coppia, mentre Antonio Fiorot, il “Figaro” coneglianese, ha aggiunto: “Anche l’arrivo dell’obbligo del Pos per attività piccole come la nostra è stato un elemento in più per giungere a tale scelta”.
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