Un anno fa l’esordio con l’esclamazione “Siamo Unesco”, oggi, martedì 7 luglio, è l’anniversario della proclamazione a Patrimonio dell’Umanità delle colline di Conegliano e Valdobbiadene.
Era il 7 luglio 2019 quando a Baku, in Azerbaijan, si è tenuta la cerimonia di proclamazione per le colline dell’area della docg.
Dopo la vendemmia 2019 si prospettava un 2020 con i fiocchi, tutto era pronto per le mostre del docg sparse qua e là tra i dolci pendii delle colline del Conegliano Valdobbiadene. Nessuno avrebbe immaginato che fossimo bersaglio di una pandemia globale con tutti i suoi risvolti.
A distanza di 365 giorni da quel 7 luglio lil bilancio, nonostante l’emergenza incontrata, è positivo e c’è voglia di ripartenza, soprattutto nel comparto turistico per promuovere ancora meglio questo territorio Patrimonio dell’Umanità.
“I risultati sono positivi e sono legati alla maggiore conoscenza da parte dei cittadini italiani, interpellati attraverso i sondaggi, verso le colline di Conegliano Valdobbiadene – esordisce Innocente Nardi, presidente del Consorzio tutela Conegliano Valdobbiadene docg -. Una conoscenza del territorio e delle colline Unesco che ha visto un incremento di 20 punti percentuali per quanto riguarda la conoscenza e la promozione. Il secondo aspetto è che il riconoscimento ha contribuito a consolidare l’identità dei Comuni del prosecco superiore, si è continuato verso la tutela e la valorizzazione di queste bellissime colline. La grave crisi legata al Covid-19 si è comunque fatta sentire infatti abbiamo avuto un riscontro al di sotto delle aspettative ma, in ogni caso, un risultato senz’altro positivo”.
“Devo dire che come primo anno di lavoro vedo che sta crescendo un senso di apparenza al territorio, di riconoscimento e la voglia diffusa di confrontarsi attivarsi verso l’ospitalità. Ovviamente il virus ha influito ma dobbiamo valorizzare il nostro territorio e la conferma arriva proprio dalle persone, ora c’è la curiosità, l’importante è che il turista trovi qualcosa di autentico perché l’autenticità è la prima forma di ospitalità” spiega Luciano Fregonese, sindaco di Valdobbiadene.
“Purtroppo abbiamo vissuto un periodo di lockdown e pandemia che ha tarpato le ali alle possibilità di espansione del nostro territorio. Il riconoscimento ha dato tantissima visibilità e opportunità che, quando ripartiremo, appena possibile si spera, sfrutteremo a pieno” aggiunge Fabio Chies, sindaco di Conegliano.
“Dobbiamo fare sinergia sul territorio perché la candidatura è una grande occasione per superare i limiti territoriali e lavorare su un’ottica più ampia internazionale” conclude il sindaco di Conegliano.
l beneficiario maggiore è stato proprio il turismo, molti i turisti arrivati rispetto agli anni precedenti e molti anche i personaggi famosi che hanno fatto visita nel nostro territorio entrato nella lista dei patrimoni dell’Umanità.
“Dopo un anno si sono visti i risultati – afferma Tommaso Razzolini, vicesindaco di Valdobbiadene con delega al turismo – A parte la parentesi Covid-19, a livello di promozione turistica c’è stato davvero un segnale positivo e ora dobbiamo continuare a lavorare creare servizi per il turismo e concentrandoci sulla tutela e valorizzazione del territorio”.
La speranza, da parte di tutti, autorità e istituzioni, è di uscire da questa crisi il prima possibile per riprendere in una logica di valorizzazione del territorio.
(Fonte: Francesco Pastro © Qdpnews.it).
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