Un bassorilievo per ricordare Giacomo Vallomy, lo storico preside dell’Itis “Galileo Galilei”: l’iniziativa dei diplomati della 5^A del 1965

L’iniziativa è partita dai diplomati della 5^A del 1965: questa mattina è stato inaugurato un bassorilievo in legno dedicato a Giacomo Vallomy, storico preside dell’Itis “Galileo Galilei” di Conegliano.

L’opera, realizzata in legno di noce da Leo Pradal (della stessa 5^A) con i nomi dei 22 studenti di quella classe, è stata collocata nell’aula insegnanti del Galilei, alla presenza degli ex studenti, delle figlie di Vallomy, del dirigente scolastico Maria Chiara Massenz, di una rappresentanza dell’associazione La Nostra Famiglia e di tutti coloro che lo conoscevano. Presenti anche il sindaco di Conegliano Fabio Chies, l’assessore Yuri Dario (insegnante proprio al Galilei) e il consigliere comunale Matteo Zucol.

Nato ad Aosta nel 1903 e deceduto a Conegliano nel 1999, Giacomo Vallomy è stato anche maggiore degli alpini e combattente sul fronte occidentale, oppositore del fascismo, presidente della sezione Ana di Conegliano (città dove è stato anche consigliere comunale), consigliere provinciale, nonché presidente dell’ente provinciale per il turismo.

Ha insegnato Lettere al Cerletti dal 1933 al 1960, mentre è stato dirigente scolastico del Galilei dal 1962 al 1974, istituto che nel 2009 gli ha intitolato la biblioteca.

“Sono onorata di essere qui con coloro che hanno conosciuto e apprezzato il preside anche come cittadino”, ha affermato la preside del Galilei, Maria Chiara Massenz.

Gli eravamo affezionati come fosse nostro nonno – ha detto un rappresentante dei diplomati del 1965, ricordando anche i compagni di classe scomparsi -. Pieno di grinta e di gioia di vivere, spronava gli studenti e il personale scolastico. Aveva un eloquio fluente e armonioso. Abbiamo un ricordo di lui come uomo saggio e premuroso“.

Toni Daminato, della sezione alpini di Conegliano, l’ha descritto come una persona in grado di “saper proporre tante cose in maniera eccellente, una persona splendida che diceva quello che pensava”.

“Un uomo di centro, di moderazione e di buonsenso – è proseguito il suo ricordo -. Una persona pacata e saggia: ha lasciato in noi un grande ricordo e per noi rimane ‘il preside'”.

L’autore del bassorilievo, Leo Pradal, ha raccontato che l’idea dell’opera gli è sorta quando un giorno, recatosi all’Itis per ritirare dei documenti, ha visto la foto dei diplomati di quell’anno. Da lì l’idea di un’opera per immortalare il ricordo del preside, ma anche della sua classe.

Le figlie di Vallomy hanno ringraziato i presenti, giudicando “particolarmente significativo” che il loro padre venisse così ricordato: “Un grazie di cuore a tutti gli allievi della 5^A”, hanno affermato.

“Tutto ciò dimostra quanto fosse amato – è stato il commento di Fabio Chies -. Sono cose che nascono dal cuore, dall’affetto, dai ricordi: quando si semina bene, prima o dopo si raccoglie. Quelle come lui sono persone che lasciano il segno”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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