Una fondazione pubblico-privata per rilanciare la cultura: la proposta di Dugone (Conegliano al centro). Quarta (Civica Parè): “Progetto esagerato”

La cultura, e il suo rilancio in città, è uno dei punti salienti che sta caratterizzando il dibattito politico tra i candidati sindaci a Conegliano.

E proprio ridare smalto alla cultura cittadina è l’obiettivo dichiarato da Stefano Dugone, tra i candidati di “Libertà civica e popolare-Conegliano al centro” a supporto di Piero Garbellotto. Dugone ha avanzato la proposta di istituire una fondazione pubblico-privata, per l’organizzazione di appuntamenti ed eventi culturali, che siano da un lato attrattivi in senso turistico e dall’altro in grado di dare vita a un calendario unico e condiviso di iniziative culturali.

“Diventa strategico pensare a una struttura che possa avere competenze per poter diventare il cervello centrale, capace di coordinare le tante attività e riuscire a fare sintesi – afferma Dugone – Una fondazione pubblico-privata permetterebbe di pianificare e attivare progetti di visione ampia, mantenendo al tempo stesso la libertà di azione e l’agilità che alla pubblica amministrazione, purtroppo, non è concessa a causa della burocrazia e delle poche risorse umane a disposizione”.

Questa fondazione, ha spiegato il candidato consigliere, dovrebbe ricercare i contributi necessari all’attivazione delle iniziative, oltre ai fondi comunali. A tal proposito, figure tecniche specializzate dovrebbero reperire finanziamenti europei, fondi ministeriali e regionali, ma anche interfacciarsi con “i soggetti privati del territorio”.

“Una fondazione guidata da professionalità e competenze può essere il valore aggiunto a una città che troppo ha perso per strada e che, dopo questo periodo di pandemia, deve ripensare il suo ruolo nel territorio – continua Dugone – Gli ultimi anni di attività culturale hanno reso evidente come le realtà del territorio cerchino sinergia e collaborazione, anche con iniziative lodevoli, ma questo non può essere lasciato all’iniziativa delle singole associazioni o programmata annualmente”. 

“Ci deve essere una visione di medio periodo, con un’offerta culturale che possa mettere insieme iniziative di carattere locale – conclude – con altre destinate a un pubblico ampio e con valenza turistica”.

Una prospettiva che, tuttavia, non vede tutti d’accordo: è il caso del candidato sindaco Antonio Quarta, della lista civica Parè, il quale ha definito “una cosa esagerata” tale proposta.

“Sono convinto che si possano riunire attorno a un tavolo le associazioni culturali già presenti sul territorio – dichiara – per riprendere in mano lo scenario culturale della città. Credo si debbano far diventare più attive le associazioni che, lo ha dimostrato il calendario di eventi per l’anniversario della morte di Dante, possono muoversi bene”.

“Credo che non si debbano creare sempre delle strutture ufficiali, lo vedo un po’ esagerato – prosegue – Ho visto che creare delle strutture rigide è una cosa che dura l’arco di una giornata. Il modo di fare cultura deve essere più chiaro e libero, con contributi comunali, provinciali e regionali, e un’organizzazione condivisa e compartecipata”.

(Foto: web).
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