Nella tarda mattinata di ieri, martedì 4 ottobre, una rosa rossa è stata posta ai piedi del monumento che si trova nel giardino pubblico di via papa Giovanni a Conegliano, “A ricordo degli istriani, fiumani e dalmati, che hanno dato la vita per l’Italia”.
Una rosa rossa per dare memoria alla figura di Norma Cossetto (1920-1943), giovane istriana morta per mano dei partigiani titini e simbolo delle donne che subirono violenza negli anni oscuri del Secondo conflitto mondiale.
Norma Cossetto, originaria di Visinada (oggi Comune croato), era figlia di una coppia di possidenti terrieri. Diplomata a Gorizia, aveva studiato Lettere e Filosofia all’Università di Padova, per poi iniziare a insegnare in alcuni istituti scolastici.
Il padre era podestà di Visinada, segretario del Fascio locale e commissario governativo delle Casse rurali, poi nel 1943 divenuto ufficiale della Milizia volontaria per la sicurezza volontaria, trasferitosi al Comando della Milizia di Trieste dopo l’8 settembre.
A seguito proprio dell’8 settembre 1943, la famiglia di Norma iniziò a ricevere delle minacce, fino al 25 settembre, data in cui la sua abitazione di famiglia venne razziata e il giorno successivo la giovane fu convocata al comando partigiano dell’ex caserma dei Carabinieri di Visignano (Comune croato), dove la studentessa rifiutò di aderire al movimento partigiano.
Dopo un rilascio temporaneo, fu arrestata e condotta all’ex Caserma della Guardia di Finanza di Parenzo, assieme a parenti, amici e conoscenti, per poi essere trasferita nella scuola di Antignana, a causa dell’occupazione tedesca di Visinada. Lì venne stuprata e seviziata dai suoi carcerieri, per poi essere gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani.
Il suo profilo non si è perso nella memoria storica e ha ricevuto diversi riconoscimenti, ad esempio dall’Università degli Studi di Padova e dallo stesso Governo italiano, che l’8 febbraio 2005, con l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, le conferì la medaglia d’oro al merito civile.
A porre il fiore in suo ricordo è stato Lorenzo Burgio, responsabile del Circolo di Conegliano del “Comitato 10 febbraio”, realtà che ha organizzato l’iniziativa in 212 piazze d’Italia.
La data per questa iniziativa non è stata scelta a caso, in quanto la giovane ha perso la vita tra il 4 e 5 ottobre del 1943, per mano dei partigiani titini.
Tutto ciò rientra nella quarta edizione di “Una rosa per Norma Cossetto”, quest’anno intitolata “Una scelta d’amore”, che prevede delle commemorazioni assieme a delle cerimonie vere e proprie di intitolazioni di spazi pubblici, per ricordare questa figura femminile.
“Lavoriamo con tutte le amministrazioni e schieramenti politici – ha affermato il coordinatore regionale per il Veneto del comitato, Massimo Spagnol – Abbiamo iniziato con alcune commemorazioni questo weekend, con Preganziol, Ponzano Veneto e Treviso. Alcune iniziative sono vere e proprie manifestazioni”.
“A Conegliano si tratta della deposizione di una rosa: la manifestazione vera e propria è quella di sabato prossimo, che facciamo alle 10 a Gaiarine con l’amministrazione e le associazioni combattentistiche – ha proseguito Spagnol – Ne faremo una decina nella provincia di Treviso, dove abbiamo chiesto alle varie amministrazioni comunali le intitolazioni di spazi pubblici”.
“Quando facciamo le varie manifestazioni, si avvicina sempre qualche esule e ci racconta uno scorcio della propria vita – ha aggiunto – Stiamo pensando proprio in questi giorni di fare un dvd a questi anziani (chiedendo il patrocinio della Regione), perché sono persone secolari: anche il singolo aneddoto è di sofferenza”.
L’idea, inoltre, sarà quella anche di portare questi capitoli di storia nelle scuole, per far sì che non vengano dimenticati dalle nuove generazioni.
(Foto: Comitato 10 febbraio).
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