Si moltiplicano le prese di posizione in vista del ballottaggio tra Fabio Chies e Piero Garbellotto che il 17 e 18 ottobre sceglierà il nuovo sindaco della città del Cima. Luciano Finesso, che con Alessandro Toffoli ha creato pochi mesi fa la lista “Libertà Civica e Popolare Conegliano al Centro”, che ha raccolto oltre il 13% dei consensi al primo turno, fa notare che “siamo una bella squadra e siamo uniti da un desiderio: produrre un vero cambiamento per Conegliano. Garbellotto è una grande occasione in tal senso perché rappresenta il nuovo, non ha tessere di partito, è un coneglianese doc che ama la sua città e nel contempo ha dimostrato, nel lavoro e nello sport, di assumersi sempre le sue responsabilità e portare a termine i suoi impegni. Non ha precedenti in politica e porta idee nuove e condivisibili per la città. Soprattutto, ha davvero l’intenzione, come tutti noi, di far rinascere Conegliano”.
Un altro aspetto che Finesso sottolinea è la differente composizione che il Consiglio comunale avrebbe se vincesse Garbellotto, rispetto alla connotazione che assumerebbe con una eventuale vittoria di Chies. “Nel caso vinca Garbellotto, come noi ci auguriamo – fa notare – si avrebbe un Consiglio rinnovato per circa l’80%, e questo a nostro parere rappresenta una garanzia per il futuro di Conegliano. Della nostra lista ci sarebbe un componente che ha già fatto parte di amministrazioni passate, Stefano Dugone, e nuove figure come Filippo Secolo, Nadia Lucchetta, Marta Morelli, il sottoscritto e tanti altri. Se vincesse Chies, si avrebbe quasi la replica del governo della città che non ha prodotto risultati positivi, con praticamente tutte le stesse persone che hanno dato vita ad un’amministrazione litigiosa e poco produttiva, che poi si è spaccata e ha prodotto per Conegliano un anno di commissariamento”.
Che cosa direbbe ad un elettore del centrosinistra (circa il 25% dei coneglianesi andati a votare al primo turno) per convincerlo a votare Garbellotto? “Direi solo di considerare i programmi – risponde Finesso – per molti aspetti, si è d’accordo sui progetti per Conegliano. Piero ha le idee chiare per il decoro, per il sociale, per la ripartenza economica e le aree dismesse. Conegliano ha bisogno di persone che si assumono la responsabilità e che sappiano ascoltare la città. Inoltre, c’è un altro aspetto in cui la precedente amministrazione ha fallito: il dialogo con i Comuni del territorio. Fare rete oggi è basilare per ripartire e questo è uno dei punti principali del programma di Garbellotto”.
Di ben altra opinione è il professor Eduardo Rina, storico esponente e consigliere comunale del centrosinistra coneglianese e oggi attento osservatore della vita politica e sociale della città del Cima. In un post social che ha suscitato molte reazioni, Rina osserva anzitutto che “il centrosinistra, ma in particolare i singoli elettori del centrosinistra, è diventato arbitro del ballottaggio tra Chies e Garbellotto. Io credo che sia un’occasione unica per riscattarsi dal tragico “errore politico” del “golpe notarile” insieme con quegli esponenti del centrodestra che adesso sono alleati con Lega e Fratelli d’Italia”.
L’appello di Rina è netto: “I dirigenti del Pd e gli eletti non si girino dall’altra parte e non consentano ai fascioleghisti di governare una città antifascista come Conegliano. Facciano votare Fabio Chies! Poi facciano la necessaria opposizione a Chies, come è nella storia democratica del centrosinistra di Conegliano. Dimostrino nei fatti di riconoscere che l’elezione di un sindaco non può essere decisa da un notaio, ma nel luogo del confronto trasparente e democratico del Consiglio comunale!”.
(Foto: Conegliano al Centro e Facebook)
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