Hanno vissuto un’esperienza formativa indimenticabile alcuni studenti di una delegazione dell’ultimo anno di specializzazione della Scuola enologica Cerletti di Conegliano, che tra i mesi di marzo e aprile hanno compiuto un viaggio di studio di tre settimane in Perù, Cile e Argentina. Si tratta di un progetto di interscambio culturale chiamato “Cerletti world international lab”, avviato da alcuni anni e caratterizzato da una continua collaborazione con partner stranieri: tra settembre e ottobre gli studenti latinoamericani saranno ospiti dello stesso Cerletti. Un’opportunità formativa finanziata da aziende sponsor internazionali, protagoniste del commercio enologico internazionale.
La delegazione, – composta dal professor Giorgio Milani e dagli studenti Enrico Zuccarello, Martina Corazza, Alessio Bernardi e Andrea Pizzoli – si è posta l’obiettivo di esplorare i vari aspetti della viticoltura internazionale, a partire dalle problematiche prettamente enologiche fino a quelle viticolo-ambientali. Un viaggio di esplorazione che ha fatto inoltre emergere quanta conoscenza tecnica, in quest’ambito, il territorio trevigiano abbia esportato in quei Paesi.
Nel corso della permanenza sono state organizzate conferenze con produttori ed enologi provenienti dai Paesi visitati, in particolare nelle città di Lima, Talca e Mendoza, oltre ad altri seminari di presentazione, ad esempio, dei vini europei come Prosecco, Amarone e Raboso, e del distillato di Grappa.
Soprattutto la visita in Perù ha assunto un rilievo particolare, vista la lunga tradizione nella produzione del Pisco, un distillato di mosto d’uva non fermentato, prodotto da uve di varietà locali molto aromatiche e di antica provenienza spagnola, insediatesi in Perù nel 1500.
In Cile, nella regione del Maule, sono invece state fatte esperienze dirette di vendemmia, oltre a visite a importanti realtà vitivinicole della regione, soprattutto dell’ambito della coltura biologica. Al centro di varie discussioni le pratiche di sostenibilità ambientale e le varie tecniche agronomiche sostenibili, rispettose della natura dei suoli e dei ritmi di accrescimento delle varietà viticole: diverse aziende, facilitate dal clima caldo e asciutto, riescono infatti a produrre biologicamente senza l’ausilio di trattamenti. A Mendoza, gli studenti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con produttori di origine italiana, che hanno avviato importanti realtà nel settore enologico.
Una possibilità, quindi, quella vissuta dalla delegazione del Cerletti, dove l’interscambio di conoscenze e di tecniche agronomiche sono state al centro di un’opportunità formativa in grado di trasmettere delle conoscenze spendibili in futuro anche nella dimensione lavorativa.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Scuola enologica Cerletti).
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