Vivere Campolongo chiede una nuova viabilità: “25mila macchine al giorno un problema di salute pubblica”

Dura protesta del comitato Vivere Campolongo che, attraverso il portavoce Mariangelo Godeas, chiede all’amministrazione di Conegliano di rivedere la viabilità della zona che interessa il quartiere, attraversata ormai da anni da un traffico considerato insostenibile dai residenti.

Secondo i dati citati dal comitato, le rilevazioni dei flussi di traffico effettuate dalla stessa amministrazione mostrerebbero un transito medio giornaliero, nelle sole via Monticano e via Santa Rosa, di circa 9mila-10mila unità, tra mezzi leggeri e pesanti. Nel complesso, le vie principali del quartiere sarebbero interessate da un volume di traffico tra i 20mila e i 25mila veicoli giornalieri.

Una situazione che, come ha sostenuto Godeas, nasce da lontano, principalmente con “la mancata realizzazione delle opere di viabilità interna a seguito della realizzazione del quartiere dello sport”, ovvero la tangenziale Sud e il collegamento tra via San Giuseppe e la rotatoria finale della tangenziale a San Vendemiano.

Con l’arrivo del Coné e gli eventi musicali alla Zoppas Arena la situazione è ulteriormente peggiorata portando anche problemi per quanto riguarda la congestione del traffico e la pulizia delle vie limitrofe alle direttrici principali.

“Non vogliamo opporci a spada tratta a tutto”, spiega Godeas, consapevole dell’importanza di queste realtà per l’economia locale, “In questi anni ci siamo dati da fare e abbiamo dialogato con le amministrazioni”. Ora però l’intenzione è quella di fare il possibile per ottenere una soluzione che permetta di ritornare ad una viabilità di Campolongo che interessi solo il traffico locale, o perlomeno che mitighi l’attuale situazione.

Non nascondendo il rammarico per le mancate risposte dopo numerosi incontri dove sono state avanzate proposte non radicali, i rappresentanti del comitato hanno annunciato infine l’intenzione di rivolgersi, se necessario, “a prefettura, Ulss e magistratura per bloccare le strade”, perché questo, spiegano, “rappresenta un problema di salute pubblica che coinvolge tutti”.

(Fonte: Fabio Zanchetta © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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