La Regione Veneto, con il presidente Luca Zaia, e il ministero della cultura, con il ministro Gennaro Sangiuliano, hanno firmato a Venezia un Protocollo d’Intesa, accompagnato da un Disciplinare attuativo, per il completamento delle attività per l’elaborazione del Piano Paesaggistico Regionale.
Si tratta del completamento di una complessa attività collaborativa, iniziata nel 2009 tra la Regione e l’allora ministero per i beni e le attività culturali, con la nascita del Comitato Tecnico per il Paesaggio (CTP) il cui lavoro svolto deve ora trovare completezza e deve essere assunto e fatto proprio dal territorio.
Il Protocollo odierno è indispensabile alla luce dell’approvazione del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC) del 2020 e della consapevolezza maturata della complessità della situazione vincolistica emersa, che hanno reso opportuno l’aggiornamento dell’Intesa del 2009.
Zaia ha rivolto a Sangiuliano un caldo augurio di buon lavoro: “Con il ministro – ha detto – c’è un legame di amicizia e stima reciproca. Il nostro è un augurio che viene da una regione che in materia di beni culturali ha molto da dire. Peraltro, Sangiuliano conosce bene il Veneto nei confronti del quale in varie occasioni ha dimostrato di metterci davvero il cuore”.
“Abbiamo firmato l’avvio – ha detto il presidente in merito al Protocollo – di un percorso di lavoro e di un nuovo approccio per la difesa e valorizzazione del territorio e delle professionalità che se ne occupano. Siamo la Regione con il più alto numero di vincoli in Italia (1.148), e questo perché c’è molta sostanza da preservare, ma è il momento di fare ordine, con un approccio accademico e istituzionale, che porterà tutti, amministratori e cittadini, a sapere con precisione cosa si può e cosa non si può fare”.
“Per questa Regione – ha detto Sangiuliano – ho una passione sincera, perché il Veneto è strategico nel sistema nazionale della cultura. E’ centrale per il sistema Paese, ma non solo per il Pil e l’economia. In questo caso tuteliamo il suo paesaggio e la sua cultura, e abbiamo il dovere di agire per modernizzare, nella consapevolezza che la cultura, ben lungi dall’essere avulsa dall’economia, è una seria produttrice di Pil. Con questa collaborazione andiamo ad armonizzare, e quindi al contempo difendere e valorizzare, un patrimonio immenso”.
Obiettivo fondamentale, sia della Regione che del Ministero, è quello di pervenire alla redazione del Piano Paesaggistico per perseguire e rendere applicabili i principi di tutela, salvaguardia e integrazione dei valori del paesaggio, per cui sussistono i presupposti per continuare la collaborazione, definendo modalità, tempi e programmazione delle attività necessarie per la redazione del Piano.
La volontà concorde di Regione e Ministero è quella di definire un quadro normativo, strumentale univoco e condiviso per la tutela efficace dei beni paesaggistici presenti sul territorio e dei caratteri, specificità e valori paesaggistici identitari che connotano la Regione del Veneto.
L’elaborazione congiunta si attuerà con la predisposizione del Piano, che sarà approvato per stralci. Il primo andrà approvato mediante una variante al PTRC del 2020 con una specifica considerazione dei valori paesaggistici: Riconoscimento degli Ambiti di Paesaggio e degli Obiettivi di Qualità Paesaggistica; relativamente a ciascuno degli Ambiti di Paesaggio, attuazione di quanto previsto dall’art. 143 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio; attuazione dello stesso art. 143 del Codice a eventuale completamento dell’individuazione delle aree gravemente compromesse e degradate.
Il secondo stralcio riguarderà l’approvazione dei Piani Paesaggistici Regionali d’Ambito (PPRA) a copertura dell’intero territorio regionale, come integrazione del PTRC del 2020 con considerazione specifica dei valori paesaggistici, a partire dal recepimento dei contenuti del primo stralcio.
Regione e Ministero concordano anche che il Piano preveda adeguate misure di coordinamento degli strumenti di pianificazione territoriale e di settore con il Piano medesimo, nonché dei piani, programmi e progetti nazionali e regionali di sviluppo economico. La Regione assume le previsioni del Piano come cogenti per gli strumenti urbanistici dei Comuni, delle Province e della Città Metropolitana, vincolanti per gli interventi settoriali, prevalenti sulle disposizioni degli atti di pianificazione a incidenza territoriale previsti dalle normative di settore, compresi quelli degli Enti gestori delle aree naturali protette. Nell’ambito del Protocollo, Regione e Ministero istituiscono un Comitato Tecnico per il Paesaggio, composto da esponenti ministeriali e regionali, che si occupa dell’attuazione del Protocollo.
“Il Veneto – commenta Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene – ha molto da dire quando si parla di cultura con la sua straordinaria e secolare storia. Il paesaggio è correttamente ritenuto parte integrante della storia, della cultura e dell’arte e valore per l’intera società. Il Veneto non a caso è la Regione italiana con il più alto numero di vincoli paesaggistici e ricordo che le nostre Colline, ben prima di diventare Patrimonio dell’Umanità, sono un’area sottoposta a vincolo. Questo ci fa capire quanto il nostro paesaggio, da sempre, sia stato ritenuto meritevole di tutela: sottoposto prima a vincolo e inserito poi nella lista UNESCO. Oggi è una giornata importante per la nostra Regione. Con la firma di questo protocollo si inizia un percorso che porterà il Veneto a dotarsi del Piano Paesaggistico, uno strumento essenziale anche per le nostre Colline”.
(Foto: Regione Veneto).
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