Cordignano, all’Istituto comprensivo si “coltiva” la diversità della vita: un progetto volto a sensibilizzare i giovani sul tema ambientale

Come si seminano gli spinaci? Chi ha occupato la cassetta nido sull’albero?
Cosa sono i rifugi per osmie? Quali piante posso mettere nel giardino per attirare le farfalle?

Questo e molto altro imparano gli studenti di alcune classi di Pinidello (Cordignano) e di Orsago dell’Istituto Comprensivo Ippolito Nievo di Cordignano che partecipano al Progetto “Giardino Bio–diverso”.

Il progetto mira ad insegnare loro a prendersi cura delle piantine nell’orto scolastico, a far conoscere gli abitanti del suolo e ad arricchire il giardino della scuola rendendolo “amico della biodiversità”.

Il Progetto, promosso dal docente Andrea Noferini, ha l’obiettivo di incrementare le potenzialità educative al fine di far conoscere e rispettare agli alunni il proprio ambiente di vita e fornir loro ulteriori stimoli e occasioni di scoperta e di esplorazione della natura.

I bambini delle prime classi seminano, trapiantano e coltivano verdure e ortaggi negli orti delle scuole o in appositi contenitori realizzati con materiali di recupero; vengono seminate anche piante che producono fiori colorati e profumati che serviranno ad attirare gli insetti impollinatori, api e farfalle in primis, fondamentali per la buona riuscita dell’orto e delle coltivazioni.

I più grandi sono impegnati nell’installazione e nel controllo di nidi artificiali per uccelli e quelli per pipistrelli, le cosiddette bat box, posizionati sugli alberi del giardino e sulle pareti delle scuole. Questi nidi, realizzati con materiali resistenti e duraturi, potranno offrire rifugi e cavità artificiali utili al riposo e alla riproduzione di molte specie di uccelli e di pipistrelli, insostituibili divoratori di zanzare e altri insetti fastidiosi.

In inverno questi giardini scolastici si popoleranno di uccelli che vivono negli ambienti urbani, attirati dalle mangiatoie opportunamente posizionate e riempite con granaglie per nutrirli, aiutandoli a superare un periodo difficile a causa delle rigide temperature e della carenza di cibo. In primavera, invece, nelle aiuole di questi giardini sbocceranno i fiori delle piante aromatiche piantate dai ragazzi, sui quali troveranno di che nutrirsi api, farfalle e bruchi, le loro forme giovanili.

Inoltre, per attirare altri insetti impollinatori, come le poco conosciute osmie, anch’essi preziosi e funzionali componenti dell’orto, sono stati posizionati specifici rifugi “didattici” che, attraverso aperture apposite e pareti trasparenti, permetteranno agli studenti di osservare e scoprire le fasi del ciclo di vita di questi curiosi insetti.

(Foto: Andrea Noferini).
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