Il Cordignano calcio chiede rispetto per le regole: “Trattative irregolari per trasferimenti di giocatori minorenni”

Il calcio Cordignano denuncia una prassi e chiede il rispetto delle regole: lo ha fatto con un recente comunicato stampa che riguarda in particolare il settore giovanile.

“È capitato e non solo alla nostra società – ha spiegato Gianni Piccinin – che esponenti di squadre ben più forti e titolare della nostra avvicinino direttamente i ragazzi più promettenti e li invitino direttamente ad andare ad allenarsi con il loro club senza seguire la corretta prassi che vuole un contatto con la società di appartenenza, che lo ha cresciuto nel proprio ambito sportivo. Società con la quale è tesserato che a sua volta è tenuta a coinvolgere il giovanissimo atleta e i suoi genitori. Questi ultimi, essendo poi il calciatore ancora minorenne, hanno l’ultima parola sugli eventuali spostamenti da una squadra all’altra. Nessuno vuole negare ad un atleta meritevole di andare a giocare in una squadra più forte, ci mancherebbe! Abbiamo deciso di scrivere il comunicato stampa che è stato diffuso per richiamare tutti ad assumersi le proprie responsabilità. Stiamo valutando l’opportunità di presentare o meno una denuncia alla federazione per quanto è capitato alla nostra società”.

Da qui la decisione di diffondere il documento, nel quale si fa il punto delle attività svolte per allestire le squadre che parteciperanno ai vari campionati. Per rileggere la situazione vissuta a causa della emergenza sanitaria e per puntualizzare che la prossima stagione sportiva, come per tutte le società, si preannuncia difficile e non priva di preoccupazioni anche sul versante economico, per l’eventuale contrazione delle sponsorizzazioni.

Quindi si racconta nel comunicato stampa: “Società più importanti, il più delle volte vicine, si sentono libere di condurre trattative non regolari per convincere con promesse allettanti giocatori bravi a trasferirsi senza il coinvolgimento della società di appartenenza, se non dopo il fatto compiuto, con evidenti ricadute sia organizzative che economiche. Un malcostume questo, di scorrettezza che va perseguito nei canali Federali”.

Infine si legge: “Dopo mesi di difficoltà abbiamo sperato in un modello calcistico nuovo dettato dai tempi che stiamo vivendo fatto di buoni rapporti, di buone comunicazioni, di buoni propositi, di sinergie, di azioni corrette improntate sul rispetto dei giocatori, dei genitori e delle società, ma evidentemente ci sbagliavamo”.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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