Cordignano, in 150 per dire “no” alla Dad: ieri sera la manifestazione al polo scolastico

Circa 150 persone hanno preso parte ieri sera, venerdì 26 marzo, alla manifestazione “Ci state spegnendo …” contro la chiusura indistinta di tutte le scuole e la didattica a distanza.

Lo spazio adiacente al monumento dei donatori di sangue di Cordignano, posto proprio davanti al polo scolastico, si è riempito di genitori, ragazzi, bambini e anche nonni che staticamente hanno espresso il loro dissenso per l’interruzione del servizio scolastico.

Erano state invitate le famiglie degli alunni che frequentano i plessi dei comuni di Cordignano e Orsago. La manifestazione si è svolta in modo ordinato, sorvegliata a distanza da una pattuglia dei carabinieri.

“La pandemia c’è – hanno spiegato gli organizzatori – ma la chiusura indistinta delle scuole non può essere la soluzione ad un anno dall’emergenza. La scuola è uno dei posti dove più vengono rispettati i protocolli anti Covid. La didattica a distanza può essere una soluzione temporanea ma non l’unica risposta per fronteggiare la pandemia. La scuola è il primo posto dove i bambini e ragazzi vivono le loro esperienze, dopo la famiglia. La scuola da casa con il computer non è vera scuola!”.

Il messaggio che i partecipanti, con una candela accesa in mano, hanno voluto esprimere è che la chiusura delle scuole sta spegnendo il futuro dei ragazzi, il loro entusiasmo, la loro vitalità. Molti anche i cartelli con dei messaggi.

“Gli alunni dell’Istituto comprensivo di Cordignano – hanno sottolineato – sono stati a casa quattro mesi lo scorso anno e solo in queste settimane ma gli adolescenti sono a casa da quasi da un anno (tranne brevi periodi) e ormai tante associazioni di psicologi e pediatri stanno denunciando i danni della chiusura prolungata delle scuole: isolamento, troppa esposizione ai dispositivi digitali, poca concentrazione e depressione”.

“A scuola si va – è stato pubblicamente letto durante la manifestazione – perché ci sono i compagni, non semplicemente perché c’è un insegnante. L’isolamento produce purtroppo danni invisibili, anche gravi. Per cui è importantissimo riaprire la scuola per la scuola (perché è un diritto costituzionale), ma anche riaprire la scuola per costruire fra i bambini ragazzi esperienze fondamentali. Oggi la scuola rappresenta quel nucleo vitale che crea il plafound di socialità indispensabile”.

Alla conclusione del momento di protesta i cartelli con i messaggi sono stati posizionati lungo la recinzione della scuola in modo da renderli visibili ai passanti anche nei giorni successivi.

(Foto: per gentile concessione di Emanuele Zanchettin).
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