La vita dell’Istituto Comprensivo di Cordignano cambierà dal prossimo anno scolastico, perché verrà introdotta la settimana corta alle primarie e alle secondarie. Già da qualche giorno è possibile presentare le domande di iscrizione.
E proprio di questo argomento abbiamo discusso con il dirigente scolastico Luigi Sinibaldi (nella foto).
Come si è arrivati a questa decisione?
“Al mio arrivo a Cordginano ho ricevuto degli stimoli in questa direzione da parte dei vari portatori di interesse. Per dare però avvio a questo processo, non certo banale in quanto foriero di cambiamenti importanti non solo nella vita della comunità scolastica, ma anche di tutto il territorio, ho atteso qualche tempo per rendermi conto della situazione e poi ho avviato l’iter previsto per giungere a tale obiettivo, che si è formalmente concretizzato con apposite delibere del Consiglio di Istituto”.
“Personalmente – continua – sono convinto della bontà, sotto molteplici aspetti di natura pedagogica, didattica e organizzativa, della cosiddetta “settimana corta”.
“Sono consapevole – sottolinea – che decisioni di tale portata non possono essere unanimemente condivise; tuttavia il dialogo con i genitori, che ha fatto emergere esigenze e timori di cui abbiamo ritenuto importante tener conto, e la fattiva collaborazione con le Amministrazioni comunali hanno fatto sì che si arrivasse alla decisione che al Consiglio di Istituto, allo Staff dirigenziale e a me è apparsa meglio valorizzare tale novità”.
Quali sono le differenze di scelta, per le famiglie, all’interno dell’Istituto alle primarie e alle secondarie?
“Dall’anno scolastico 2020-2021 gli alunni delle Primarie di Orsago e Cordignano, a 27 ore, svolgeranno le lezioni dalle 8 alle 13 dal lunedì al venerdì, con un rientro il martedì dalle 14 alle 16. I genitori che iscriveranno i propri figli alla Secondaria di Primo grado di Orsago e Cordignano avranno invece la possibilità di scegliere due opzioni, ossia le 30 ore distribuite su 6 giorni o su 5″.
Quali sono gli aspetti positivi del nuovo modello orario?
“L’introduzione della settimana corta, anche se in fase sperimentale per la Secondaria, rappresenta un cambiamento importante, i cui aspetti positivi sono stati ampiamente illustrati alla comunità, ma che posso qui in breve sintetizzare: una distribuzione migliore dell’impegno nello studio degli studenti; una più razionale ed efficiente gestione del personale scolastico; il possibile miglioramento delle condizioni di studio e di frequenza anche per gli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento o con altre difficoltà nei confronti dell’impegno scolastico e della concentrazione“.
“Dal punto di vista didattico-pedagogico – afferma – essa favorisce l’aumento dell’efficacia dell’azione educativa, grazie alla compattazione del calendario scolastico, alla rivisitazione dell’ambiente di apprendimento e alla promozione di didattiche laboratoriali e metodologie innovative (peer tutoring, cooperative learning, ricerca-azione, debate…), favorendo le compresenze dei docenti e l’interdisciplinarietà”.
Quale ricaduta avrà tutto questo nella vita extrascolastica dei ragazzi?
“Un elemento che a mio parere è assolutamente importante è quello di poter offrire ai ragazzi e alle famiglie la possibilità di trascorrere insieme un tempo maggiore, anche grazie a un minor carico di consegne assegnate agli studenti per casa, attraverso un miglior equilibrio tra l’impegno scolastico e quello domestico, riservando inoltre la giornata della domenica a una piena partecipazione alla vita e agli impegni familiari e sociali”.
Ci sono altre novità che potrebbero riguardare il futuro dell’Istituto Compensivo?
“Il protrarsi dell’orario di apertura della scuola potrà altresì efficacemente aprire la strada a uno degli obiettivi strategici che mi sento di perseguire, e cioè un prolungamento delle attività scolastiche anche nel pomeriggio non solo per progetti di recupero e potenziamento, ma anche per numerose iniziative volte all’ampliamento dell’offerta formativa che il nostro Istituto già svolge, ma che sarebbe preferibile effettuare non necessariamente in orario curriculare”.
(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
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