Simonetta Botteon ha accettato di proseguire nel suo impegno alla guida della società del Calcio Cordignano. È affiancata dal vice presidente Mauro Bonino e dai componenti del direttivo: Gianni Piccinin, Tania Da Ros, Juri Furlan, Christian Pizzol e Aldo Simeoni.
Cosa pensa dell’Italia campione d’Europa?
“È stata una vittoria meritata. Il calcio italiano ne aveva bisogno. Ha vinto la squadra. Anche nelle nostre categorie, il gruppo è quello che fa la vittoria. Sono convinta di questo e opero perché questa sia la filosofia dentro e fuori dal campo”.
Uno dei punti qualificanti del vostro programma è il lavorare per i ragazzi e siete animati da un progetto di educazione allo sport che passa attraverso le famiglie.
“Le nostre società di calcio vivono molto di volontariato e il volontariato lo trovi tra i genitori. Abbiamo bisogno di gente che ci dia una mano per consentire ai ragazzi di vivere in un clima di amicizia e in una rete importante di relazioni umane. Abbiamo sì bisogno di manodopera, ma soprattutto ci serve un confronto di idee, abbiamo bisogno di ricevere consigli da chi vede cose che noi non vediamo”.
Simonetta e Tania siete in posa in una foto simpatica.
“Si tratta di una foto scherzosa. Io e Tania siamo partite insieme sei anni fa. Ora iniziamo il terzo mandato triennale e fra noi è nata una bella amicizia e ci integriamo. Con Tania ci siamo dette: Facciamo la foto io e te, così abbiamo un ricordo nostro. A me è tanto piaciuto il sorriso e spero che sia arrivato a tutti con gioia”.
Qual è il contributo al femminile che state portando all’interno del mondo del Calcio Cordignano?
“Come donne siamo felici e orgogliose perché sono sei anni che portiamo avanti la società e andiamo bene. Abbiamo ricostituito il settore giovanile e guadagnato la promozione dalla seconda alla prima categoria con la prima squadra. Attenzione, ci sono altri collaboratori, sia maschi che femmine. I maschi sono più concreti, le donne vedono e curano di più i dettagli, i particolari, portano un sorriso. Questo è il valore aggiunto.
Penso che le donne abbiano un’attenzione in più nel rapporto con la gente. Sono più dolci. Le donne come mandano avanti la propria casa, così si impegnano nella società sportiva”.
Questa passione del calcio da dove nasce?
“Mio padre è stato dirigente nel San Giacomo e tifo Juventus. Al calcio e alla presidenza ci sono arrivata da incosciente. Avevo mio figlio che aveva iniziato a fare calcio e mi è stato proposto. È stata una sfida. La gioia immensa è vedere i ragazzi felici. La mia ricandidatura è per i ragazzi. Mia e di tutta la mia dirigenza. Siamo stati tutti riconfermati, tre nuove persone sono entrate. Questo ci ha dato gioia. E’ stata una bella vittoria anche questa”.
(Foto: Simonetta Botteon).
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